"Un’adesione altissima con punte fino al 100% delle ferroviere e dei ferrovieri dipendenti da tutte le aziende ferroviarie italiane, conferma che la categoria non è più disponibile a rischiare la vita per il mancato adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali”. A riferirlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal, dopo la rilevazione della percentuale di aderenti sciopero di 8 ore indetto dopo l’ennesimo incidente mortale in Calabria.

Son passati solamente poco più di due mesi da quello di Brandizzo, con la morte di cinque ferrovieri, e per Francesco Donini, del dipartimento nazionale Trasporto persone della Filt, “c’è un filo che unisce quell’incidente a quello avvenuto in Calabria, perché si poteva evitare se ancor di più ci fosse un investimento sull’esercizio, che in questo caso sarebbe anche un investimento sulla sicurezza sul lavoro”.

Donini ci fa sapere che in Italia c’è un numero esorbitante di passaggi a livello e, benché questo sia in calo, rimane stabile invece il numero degli incidenti. I dati a disposizione risalgono alla fine del 2021: sugli oltre 16.800 chilometri di rete gestiti da Rfi si contano infatti 4.176 passaggi a livello. Di questi, 470 sono in consegna a utenti privati. “Essendo riconosciuta la possibilità del passaggio di pedoni, automezzi e ciclisti la pericolosità è immensa e bisognerebbe che il governo centrale, in accordo con quelli locali, investissero risorse importanti costruendo sottopassaggi o sopraelevate. In Calabria è accaduto che un camion si è fermato tra le barriere abbassate, il treno è arrivato ed è stata strage”.

Aumenta però la sensibilità da parte dei lavoratori come quella dei cittadini e lo dimostra l’alta adesione allo sciopero, nonostante la proclamazione avvenuto ne rispetto delle norme ma con un preavviso di poche ore. “Questi sono temi che diventano politici e toccano tutti”, dice Donini, “e c’è un’attenzione costante e continua dei lavoratori, ma anche dell’opinione pubblica, dei cittadini, oltre alla consapevolezza che, se si facessero gli opportuni investimenti, ci sarebbero miglioramenti sulla sicurezza dei lavoratori come dei viaggiatori, migliorando la vita delle persone e la viabilità in città e paesi.

Le sigle sindacali ringraziano lavoratrici e lavoratori che hanno aderito alla protesta e  aggiungono: “Ci scusiamo con le persone alle quali oggi abbiamo creato disagio ma, considerato che nell’incidente, oltre a una capotreno e all’autista del camion che hanno perso la vita, sono rimasti feriti anche dieci passeggeri, ai quali auguriamo una veloce guarigione, siamo certi che hanno capito che lo sciopero si è reso indispensabile anche nel loro interesse”.

“Confidando in un intervento del Governo – proseguono –  affinché a Piazza della Croce Rossa (sede di Fs a Roma, ndr) si interrompano le numerose discutibili riunioni per definire ipotetiche strategie per privatizzare il Gruppo Fs che distraggono l’azienda dalla sua missione di soggetto di interesse strategico nazionale chiamato ad assicurare la mobilità di persone e merci in condizioni di sicurezza e regolarità di servizio”.

“Ci aspettiamo - conclude la nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal - che in tempi brevissimi Agenzia Ansfisa e Rfi ci convochino, sia per accertare le dinamiche dell’incidente che per definire un piano di soppressioni di passaggi a livello. Non potendo più tollerare estemporanee comunicazioni inconcludenti, in assenza dell’attivazione dei confronti richiesti, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a dare continuità alle azioni di protesta già intraprese”.