Una lunga campagna che si snoda in tutta Italia, soprattutto nei luoghi di vacanza, per difendere le lavoratrici e lavoratori del turismo. Con l'obiettivo di cambiare il settore, riscrivendo le regole di un nuovo comparto che sia basato sul lavoro e sui diritti. È "Mettiamo il Turismo Sottosopra", la grande iniziativa della Filcams Cgil che sta attraverso il Paese. Una mobilitazione importante sempre, fondamentale nel periodo più "caldo" del lavoro estivo, ovvero i giorni di Ferragosto.

Il camper dei diritti, simbolo della campagna, è partito lo scorso giugno da Bolzano. La scelta simbolica è ricaduta sul Museion, il complesso di arte contemporanea, per sottolineare il forte legame che unisce turismo e cultura. Da quel momento in poi, i camper della Filcams hanno attraversato la penisola con volantinaggi, banchetti nelle località balneari, nelle città d’arte e nei centri di montagna.

Un nuovo turismo col lavoro al centro

Il senso dell'iniziativa viene così riassunto dal sindacato di categoria: “Mettere il turismo sottosopra vuol dire superare un modello occupazionale ormai insostenibile, per mettere al centro il lavoro, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni di chi lavora nella filiera turistica, ricorrendo a strumenti di sviluppo, politiche attive, riqualificazione mirata e nuova impresa”. Sono le parole di Monia Cajolo, segretaria nazionale della Filcams. 

Dopo lo stop, legato all’emergenza Covid degli ultimi anni, il turismo in Italia sta ora registrando una forte espansione, che riguarda nello specifico il turismo degli hotel super lusso, quello esperienziale, slow, con attività outdoor e benessere. “Ciò che continua, però, a rimanere in uno stato di arretramento è il lavoro nel turismo - ha spiegato la segretaria -: le condizioni insostenibili delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi comparti del settore, la cui professionalità, nella maggior parte dei casi, non viene riconosciuta, sconfinando nello sfruttamento".

Il 70% dell'occupazione è irregolare

Bisogna partire da un dato evidente, che si commenta da solo. Il lavoro nel turismo è per il 70% irregolare, per il 60% a tempo parziale, per il 55% a chiamata, per il 40% precario e per il 20% stagionale. Le retribuzioni, come se non bastasse, sono notevolmente inferiori rispetto alla media degli altri settori economici e produttivi: basti pensare che l’80% dei lavoratori è inquadrato ai livelli più bassi dei contratti nazionali di settore.

Non è vero che mancano i lavoratori

C'è un ritornello da tenere a mente, seguendo "Mettiamo il Turismo Sottosopra", ovvero un luogo comune da smentire: non è vero che nel turismo manca il personale. Le lavoratrici e lavoratori ci sarebbero eccome, ma chiedono contratti regolari, paghe dignitose, orari umani. E le aziende fanno finta di non sentire. Anche quest'anno a inizio stagione le imprese hanno lamentano la carenza di addetti nel settore, continuando a raccontare la falsa narrazione dei giovani pigri, che non hanno voglia di faticare, di rinunciare a tempo libero e divertimento.

A fare chiarezza è ancora Monia Cajolo: "Con la nostra campagna vogliamo mettere in evidenza la vera narrazione: lavoratrici e lavoratori, giovani e meno giovani, non vogliono più vedere sottopagata la loro professionalità, il loro lavoro. Se viene applicato un regolare contratto e le condizioni di lavoro sono umane, loro rispondono ‘io sono qui’, accettano senza alcuna remora il posto”. Sono i ragazzi stessi a dirlo in questi video.

Le tappe della campagna

Un viaggio, come detto, vasto e articolato che ha toccato molti luoghi strategici del turismo da Nord a Sud. Come la Lombardia e la Sardegna, in particolare OIbia. Lo scorso 6 luglio è stata la volta dell'Abruzzo, la campagna è arrivata all'Eucaliptus Beach di Pineto, dove abbiamo realizzato un video per ascoltare le voci dei lavoratori dalla spiaggia. E ancora i camper hanno toccato Bari, Genova, Potenza e Trieste. In agosto già inoltrato la tappa di Palermo, davanti allo stabilimento di Mondello.

"Un esempio di sindacato di strada - l'ha definito la categoria locale siciliana -, con l'obiettivo di raggiungere lavoratrici e lavoratori stagionali per informarli sui loro diritti". Perché anche in Sicilia, purtroppo, "nonostante quest’anno il turismo stia registrando presenze superiori alle più rose aspettative e anche rispetto agli anni precedenti, quello degli stagionali continua a essere uno dei lavoratori più sfruttati, con retribuzioni basse, turni massacranti, riposi negati, straordinari non pagati". La campagna va avanti. Qui tutte le tappe in continuo aggiornamento.