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L’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati di Fai, Uila e Flai ha approvato le piattaforme di rinnovo dei ccnl industria e cooperazione alimentare in scadenza il prossimo 30 novembre, che interessano circa 450 mila lavoratrici e lavoratori, per i quali sono stati chiesti un aumento salariale di 205 euro nel quadriennio e misure innovative in materia di welfare, relazioni industriali e organizzazione del lavoro. Un risultato importante, raggiunto in un momento “in cui è fortemente attaccato il ruolo di intermediazione delle organizzazioni sindacali. Rivendichiamo con forza il percorso democratico di partecipazione e di consultazione che ha richiesto tempo, impegno ed energie per riconoscere il giusto protagonismo alle lavoratrici e ai lavoratori nel determinare scelte che riguardano la loro vita”. Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil.
“Un lavoro approfondito che ci ha portato ad approvare due piattaforme in cui si affrontano non solo il salario ma il welfare, i tempi di vita e di lavoro, la sicurezza, la formazione e tutti quei diritti che non possono essere ridotti ai 9 o 10 euro di salario minimo legale”.
“Il nostro settore alimentare – prosegue Mininni – è un settore strategico, con l’export che fa da traino e porta il nome dell’Italia in tutto il mondo; un settore con dati positivi e buone performance recentemente riportate anche dai dati Istat e delle stesse imprese. Quindi con queste piattaforme vogliamo redistribuire la ricchezza prodotta dal settore, che è frutto anche del lavoro, della professionalità e della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Questi i capitoli più importanti. Per quanto riguarda le relazioni industriali, Fai, Flai e Uila chiedono l’avvio di percorsi volti a introdurre forme di partecipazione alle scelte strategiche delle imprese. Le piattaforme chiedono pari diritti e tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori che svolgono la loro attività all’interno dello stesso perimetro aziendale, considerando le aziende alimentari come vere e proprie “comunità di sito”.
Sull’organizzazione del lavoro, le piattaforme dedicano ampio spazio al tema delle competenze, proponendo almeno 8 ore di formazione continua annua per tutto il personale. Si chiede inoltre l’ampliamento a tutte le forme di contratti a termine del diritto di precedenza alla riassunzione e misure volte a favorire il ricambio generazionale.
I sindacati chiedono inoltre una riduzione dell’orario di lavoro per chi è impiegato in turnazioni a forte flessibilità e norme per regolamentare il diritto alla disconnessione per chi è in smart working e telelavoro.
Particolare attenzione è stata poi dedicata al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con la richiesta, tra l’altro, di incrementare di 8 ore annue le agibilità sindacali degli Rls e istituire una giornata dedicata a queste tematiche. Diverse le novità anche sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con la richiesta di 16 ore di permesso retribuito per assistere i figli in caso di malattia, il prolungamento fino a 24 mesi dell’astensione dal lavoro notturno per le lavoratrici madri e 15 giorni di permesso retribuito per i neopapà.
Infine, le piattaforme propongono di potenziare il sistema di assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare, assistenza alla maternità/paternità e assicurazione in caso di decesso sui luoghi di lavoro.
“Con queste piattaforme vogliamo incrementare le tutele, migliorare le condizioni di vita e di lavoro e redistribuire adeguatamente la ricchezza che in questi anni è stata prodotta dal comparto alimentare”, dichiarano i segretari generali Onofrio Rota (Fai Cisl), Giovanni Mininni (Flai Cgil), Stefano Mantegazza (Uila Uil). “Porteremo avanti le nostre proposte con convinzione, confortati del consenso dei lavoratori che rappresentiamo, augurandoci un rapido avvio delle trattative che consenta di rinnovare i contratti entro la data naturale di scadenza”.