“Un provvedimento non equilibrato poiché si occupa di assicurare dei vantaggi, reali o presunti, al mondo delle imprese, ma non affronta, ancora una volta, una riforma complessiva del regolamento del 2000, citato anche dal ministro Di Maio”. Così la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori commenta il decreto interministeriale varato ieri, che abbasserà in media del 32% le tariffe Inail.

“La riforma – sottolinea la dirigente sindacale – avrebbe bisogno di essere realizzata anche sul versante delle rendite e degli indennizzi per le lavoratrici e i lavoratori deceduti, infortunati e tecnopatici e per le loro famiglie. Anche quelle previsioni legislative infatti, sempre nel rispetto della sostenibilità degli equilibri finanziari dell’Istituto e visti i persistenti avanzi di bilancio disponibili, avrebbero bisogno di essere riviste, attualizzate e incrementate”. Dettori poi ricorda che “insieme a Cisl, Uil e Confindustria, nel recente primo accordo di attuazione del ‘Patto per la fabbrica’ in ambito salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, firmato a dicembre scorso, abbiamo già fornito proposte concrete, precise e soprattutto attuabili su questi temi”.

La strategia del governo, aggiunge, non è omogenea e non è di largo respiro. Lo testimoniano sia i tagli previsti in finanziaria agli investimenti Inail in prevenzione e formazione dei soggetti aziendali della sicurezza, sia il recente decreto interministeriale che consente all’Inail stesso di rivalersi anche nei confronti dei lavoratori e di quanto concesso loro a titolo di indennizzo, oltre che sui responsabili e sulle imprese che hanno causato l’infortunio. Ancora una volta – conclude Dettori – saranno solo le lavoratrici e i lavoratori a pagare le mancate scelte strategiche”.