Nel 2018, in Sicilia, i morti sul lavoro sono stati 64, di cui 7 nelle costruzioni. Le denunce d'infortunio registrate all’Inail sono state 28.118. “Numeri ancora troppo alti – sostengono Cgil e Fillea Sicilia in una nota inviata all’assessore regionale al lavoro –, nonostante le campagne di prevenzione attuate dalle Asp e dagli enti bilaterali di settore, che rendono necessaria un’azione di repressione dei fenomeni d'illegalità, attraverso una capillare presenza degli organi ispettivi nei luoghi di lavoro, dei quali la regione è storicamente deficitaria”.

Cgil e Fillea, con i segretari Monica Genovese e Mario Ridulfo, chiedono dunque all’esponente del governo l’avvio del confronto sul tema della sicurezza. “Dal canto nostro – scrivono –, siamo quotidianamente impegnati  a cercare di far rispettare i diritti dei lavoratori, attraverso l’applicazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni e l’applicazione nei cantieri del contratto nazionale. Quella che dovrebbe essere una normale affermazione del diritto diventa nel settore lotta al lavoro nero, che in edilizia è stimato intorno al 40%, a quello grigio e al dumping contrattuale e salariale. Dunque, si richiede un’azione sinergica di tutti i soggetti interessati e il governo regionale deve fare la sua parte”.