“È sorprendente che il ministro Luigi Di Maio abbia scoperto oggi l'esistenza di oltre un miliardo di euro per le operazioni di bonifica e di ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto. Si tratta del denaro sequestrato alla famiglia Riva, in precedenza proprietaria dell'impianto ex Ilva, che da tempo era destinato a queste operazioni. Tanto entusiasmo, quando sono passati mesi senza dare inizio a questi interventi annunciati oggi". Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil.

La Fiom da tempo rivendica la valutazione preventiva dell’impatto sanitario, come uno dei punti principali della nostra iniziativa sindacale, ricorda la sindacalista. "I metalmeccanici sono coloro che dentro lo stabilimento, direttamente nel processo produttivo, possono verificare l’andamento del piano industriale e ambientale; e allo stesso tempo sono coinvolti come cittadini nel processo di verifica e di monitoraggio delle attività di risanamento ambientale. In questo senso riteniamo indispensabile un coinvolgimento formale al tavolo istituzionale per la riqualificazione della città di Taranto e dell'ex Ilva, fin dal prossimo incontro previsto per il 24 giugno".

Sono passati ormai otto mesi da quando la Fiom ha firmato l'accordo in sede ministeriale il 6 settembre 2018: "Non c'è mai stata nessuna convocazione delle parti che hanno sottoscritto l'intesa per il passaggio alla nuova proprietà Arcelor Mittal, salvaguardando tutti i posti di lavoro. Si rende quindi necessaria la convocazione di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico in tempi rapidi”, conclude Re David.