Blocchi contrattuali e tagli? “Siete state voi”. Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, risponde con durezza al ministro dell’Istruzione e merito, Giuseppe Valditara che, in un’intervista fiume rilasciata a Il Messaggero, dopo la firma del contratto istruzione e ricerca (non sottoscritto dal sindacato della conoscenza della Cgil per gli aumenti totalmente insufficienti: appena un terzo dell’inflazione nel triennio) aveva rivendicato i meriti del proprio governo dopo anni di stop dovuti anche a presunte mancanze sindacali.

Il ministro ha una memoria a dir poco ‘selettiva, e nasconde i fatti per fare propaganda. E la sostanza dei fatti non fa altro che confermare che è stato proprio il governo di centro destra a smantellare il modello contrattuale nel pubblico impiego e a dare il via ad una stagione fatta di blocchi e di tagli”, attacca Fracassi.

La sindacalista ricorda come “già prima del blocco contrattuale deciso dal governo Berlusconi nel 2010, la Flc Cgil non aveva sottoscritto il biennio contrattuale 2008/09 a causa della scarsità di risorse messe a disposizione dall’esecutivo allora in carica”.

Successivamente, aggiunge, “dal 2010, è iniziato il blocco vero e proprio della contrattazione con il Dl 78/2010 che poi è proseguito con Monti, dal 2011-13, quindi con Letta e Renzi”.

Quanto alla Flc, “durante quegli anni di riduzione di risorse, in gran parte sotto governi non solo della stessa parte di chi oggi siede al governo ma composti anche da chi oggi ricopre la carica di primo ministro, ovvero la presidente Meloni, non ha mai fatto venir meno la propria opposizione ai vari governi a prescindere dal colore politico degli stessi”.

Fracassi sottolinea, “oltre alle battaglie contro i provvedimenti di Brunetta e Tremonti”, “la forte opposizione della nostra organizzazione alla ‘Buona scuola’ di Renzi che fu smantellata poi proprio con la ripresa delle contrattazioni e il Ccnl 2016/18, ottenuti, anche a seguito dei ricorsi della Flc Cgil, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale del 2015”.

Per questo “suggeriamo al ministro Valditara di esercitarsi un po’ meno con le ricostruzioni cronologiche degli ultimi venti anni e di rispondere piuttosto ad una semplice domanda: come mai nella legge di bilancio 2026 non è stato costituito il fondo di perequazione per adeguare le retribuzioni per il personale della scuola come il governo Meloni ha fatto per il personale degli enti locali? Attendiamo risposta”, conclude Fracassi.