Dal Tribunale di Benevento la sentenza pubblicata il 19 dicembre con la quale la giudice del Lavoro Marina Campidoglio ha condannato Autostrade per l'Italia S.p.A. a riconoscere integralmente l'anzianità di servizio di un lavoratore, maturata durante anni di contratti a tempo determinato, ai fini degli scatti di anzianità e degli aumenti retributivi. Il ricorso, promosso con il sostegno della Filt Cgil locale e curato dall'avvocato Pasquale Biondi, ha scardinato la prassi aziendale di azzerare l'anzianità pregressa al momento dell'assunzione a tempo indeterminato e ha portato a un'importante affermazione dei diritti dei lavoratori. 

Secondo quanto si legge in un comunicato del sindacato la pronuncia assume un rilievo giuridico particolare poiché entra nel merito di questioni cruciali, accogliendo in primo luogo la tesi del ricorrente sull'interpretazione contrattuale. Il Tribunale ha infatti chiarito che l'art. 26 del Contratto collettivo nazionale, laddove prevede aumenti per servizio "effettivamente prestato", non opera alcuna distinzione tra contratto a termine e indeterminato. Tale lettura è rafforzata dalla rigorosa applicazione della clausola 4 dell'Accordo quadro europeo (direttiva 1999/70/CE), in base alla quale trattare diversamente un lavoratore solo in ragione della scadenza del suo contratto costituisce una discriminazione illegittima.

Per la Filt Cgil della Campania e di Benevento è di grande impatto anche la decisione della giudice di respingere l'eccezione aziendale riguardante il verbale di conciliazione firmato dal lavoratore nel 2008. La sentenza stabilisce un principio netto: l'anzianità di servizio costituisce una verità storica indisponibile che non può essere cancellata da una rinuncia generica a "qualsivoglia pretesa". “Questo passaggio è fondamentale – scrive la Federazione dei trasporti della Cgil – perché impedisce alle aziende di utilizzare vecchie conciliazioni tombali per negare diritti maturati nel corso del rapporto di lavoro.

Un ulteriore aspetto decisivo della vittoria riguarda il recupero economico degli arretrati. Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva che limita gli effetti della prescrizione, condannando l'azienda a corrispondere tutte le differenze retributive maturate sin dal luglio 2007. Si tratta di un risultato eccezionale che permette al lavoratore di recuperare quasi vent'anni di scatti d'anzianità e differenze salariali indebitamente sottratte, superando le eccezioni di prescrizione sollevate dalla controparte per i periodi più risalenti”.

A margine della sentenza, Giuseppe Anzalone, segretario generale della Filt Cgil Irpinia-Sannio, ha commentato il risultato unendo il valore sindacale ai dettagli tecnici della vittoria: "Questa sentenza è un atto di giustizia che restituisce dignità a anni di lavoro precario, ma sancisce anche un principio giuridico cruciale: l'anzianità è un fatto storico che non si cancella con un tratto di penna. Abbiamo ristabilito il pieno diritto del lavoratore al recupero delle differenze retributive maturate in base all’effettiva anzianità lavorativa maturata tenendo conto anche dei contratti di lavoro a tempo determinato, dimostrando che il precariato non può essere una zona franca dove i diritti vengono azzerati".

Sulla vertenza è intervenuto anche Angelo Lustro, segretario generale della Filt Cgil Campania, allargando lo sguardo al contesto normativo sovranazionale: "Accogliamo con favore questa pronuncia perché recepisce pienamente i principi di non discriminazione sanciti dalla direttiva europea 1999/70/CE. È un segnale forte a tutto il settore della viabilità: la successione di contratti a termine non può tradursi in un danno economico permanente per il dipendente.

Le aziende non possono utilizzare la precarietà per comprimere i costi del lavoro a lungo termine. Come sindacato, vigileremo affinché questo principio di diritto fondamentale venga applicato in tutte le realtà aziendali del settore, garantendo la giusta progressione economica a chi ha contribuito alla crescita dell'azienda anche da precario."

Alla luce di questo importante precedente, le segreterie Filt Cgil di Benevento e  della Campania invitano congiuntamente tutti i lavoratori che si trovano in situazioni analoghe a rivolgersi alle proprie sedi territoriali per verificare la propria posizione contrattuale e tutelare i propri diritti.