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“Non sussistono le condizioni per la sottoscrizione dell’ipotesi di Ccnl istruzione e ricerca 2022-24”. Così la Flc Cgil in una nota rilasciata a margine dell’incontro di oggi (5 novembre) all’Aran.
Per il sindacato della conoscenza della Cgil, “gli incrementi stipendiali previsti e, per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell’inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del comparto”.
Tradotto in cifre si tratta di una vera e propria elemosina: 136 euro lordi, il 60% dei quali, appunto già erogati.
“Avvieremo immediatamente i passaggi statutari per le necessarie valutazioni e le iniziative da assumere e consulteremo le nostre Rsu e tutte le lavoratrici e i lavoratori sui contenuti del contratto”, continua il comunicato.
Nel frattempo la Flc proseguirà nella “richiesta di stanziamento di risorse aggiuntive nella legge di bilancio 2026 ancora in discussione, mettendo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie”.
Per il sindacato “è necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla scuola, all’università, alla ricerca e all’alta formazione artistica e musicale e impoverisce chi vi lavora”.
"Lotteremo in maniera ferma e costante per la salvaguardia dei salari e della dignità del lavoro prestato nell’ambito dei settori della conoscenza”, termina il comunicato.
























