PHOTO
La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla Manovra che modifica il decreto legislativo riguardo all’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo. Sono state introdotte alcune novità: la soglia di reddito massimo per poter accedere alla misura passa a 35 mila euro, rispetto ai precedenti 30 mila. Inoltre, mentre per tutte le figure professionali le giornate di contribuzione al Fondo lavoratori dello spettacolo restano a 51 in un anno, per i soli attori di cinema e del cineaudiovisivo è previsto un abbassamento: sono richieste 15 giornate in un anno o 30 in due anni.
"È un segnale di attenzione del Governo per questi lavoratori, ma non basta. - afferma Sabina Di Marco, segretaria nazionale Slc per le Produzioni culturali - In una fase tanto impegnativa per il settore, con un rischio alto di disoccupazione, e nella confusione sui requisiti pensionistici anticipati in assenza di regole certe, ci sembra necessario dare a tutte le figure professionali dello spettacolo un sistema di tutele universali, uscendo da interventi estemporanei, che finiscono per produrre sperequazioni e iniquità tra i lavoratori. Non è più tempo di risposte parziali e divisive".
Nel commentare l’emendamento, la Slc Cgil ha anche annunciato un appuntamento importante per il comparto della produzione culturale: un'iniziativa pubblica per il 5 febbraio 2026 che tratterà i temi del welfare, del sostegno al reddito e delle pensioni, allo scopo di dare una visione d'insieme delle carenze e problematiche esistenti. Parteciperanno esperti, avvocati e costituzionalisti. È stata chiesta la partecipazione del ministero della Cultura, cui sottoporre le esigenze del settore.
























