Dentro la Casa della Pace di via Benaco a Roma, tra scatoloni, pacchetti colorati e profumo di festa nell’aria, i volontari si muovono veloci. Preparano regali che poi porteranno la sera della vigilia di Natale nelle stazioni di Roma, durante la cena itinerante, e soprattutto li distribuiranno durante il pranzo di Natale del 25 dicembre, una tradizione che va avanti dal 1982. L’idea è nata da una intuizione: non trascorrere da soli il giorno più delicato e carico di aspettative dell’anno. Oggi la Casa della Pace è un vero punto di riferimento. Ogni giovedì sera da qui partono pasti caldi per le persone che vivono nei dintorni della stazione Termini. Qui si organizzano e si sostengono le Scuole della Pace di vari quartieri: Nomentano, Pietralata, San Basilio.

Le Scuole della Pace sono un po’ l’anima della Comunità di Sant’Egidio. Partite nel 1968 dalle periferie, continuano ancora oggi a crescere con i ragazzi di Roma e di tante altre città. Non si limitano a dare una mano con lo studio: il loro vero obiettivo è offrire ascolto, opportunità vere, fiducia, e contrastare la dispersione scolastica e i piccoli e grandi fallimenti che rischiano di lasciare indietro troppi giovani. Condividere il Natale, soprattutto il pranzo del 25 dicembre, con bambini, famiglie e persone in difficoltà vuol dire creare legami nuovi, capaci di cambiare il destino di chi si sente solo.

Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio ha preparato una guida per chi vive in strada: uno strumento pratico, pensato per aiutare a orientarsi tra i servizi, affrontare le emergenze e trovare un appoggio concreto. Questo lavoro non si ferma all’emergenza. L’obiettivo vero è costruire, giorno dopo giorno, una rete di servizi, relazioni e opportunità che aiuti le persone a rimettersi in piedi e a riscoprire il piacere di sentirsi parte di una comunità dove nessuno resta indietro.