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"Un provvedimento limitato, che poco aggiunge alle misure già esistenti, regolate dal Testo unico 81 e dalle linee guida del ministero della Salute, senza renderle più vincolanti, e che soprattutto si rivolge solo ad alcune fasce di lavoratori, escludendo interi settori, anche loro esposti alle straordinarie ondate di calore che stanno investendo il nostro Paese", così la Filcams Cgil commenta le disposizioni del governo sull'emergenza caldo.
Per la categoria della Cgil "alla richiesta di misure urgenti per far fronte all'emergenza climatica il ministero del Lavoro ha proposto un protocollo non vincolante che non consente un intervento risolutivo che permetta l'interruzione dell'attività lavorativa quando le temperature estreme lo rendono necessario, e di contrattare una diversa modulazione di orari, turni e pause per evitare di prestare servizio durante i picchi di calore, limitandosi a facilitare il ricorso alla cassa integrazione a ore, esclusa dalle 52 settimane, per lavoratori edili e agricoli".
"Su questo punto richiamiamo tutte le aziende ad assumersi le proprie responsabilità perché si attivino tempestivamente per adeguare l'ambiente di lavoro alle condizioni di vivibilità previste dalla normativa in essere. Del provvedimento non beneficiano i lavoratori stagionali, non subordinati e gli addetti ai servizi di pubblica utilità. Ma le temperature estreme – ricorda la Filcams – interessano anche i luoghi di lavoro dei settori del commercio, del turismo e dei servizi".
"La categoria sollecita tutte le lavoratrici e i lavoratori a segnalare le situazioni di criticità determinate dall'emergenza climatica in corso agli Rls e alle strutture di riferimento, in modo che sia possibile prendere accordi con le aziende e intervenire il più rapidamente ed efficacemente possibile", conclude la nota.