È il fondo d’investimento americano Flacks Group, con sede a Miami, l’investitore la cui offerta per l’acquisizione dell’intero gruppo ex Ilva è stata ritenuta migliore. Sono state così confermate le anticipazioni e le indiscrezioni dei giorni scorsi.

I commissari di Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria, conclusa l’analisi delle proposte pervenute per l’acquisto degli stabilimenti ex Ilva, hanno infatti ottenuto dai rispettivi comitati di sorveglianza il via libera a proseguire il negoziato in via esclusiva con Flacks Group.

Michael Flack, imprenditore e miliardario britannico cui fa capo il fondo di investimento, in una recente intervista aveva annunciato un piano da cinque miliardi di investimenti, una produzione di quattro milioni di tonnellate di acciaio e 8.500 assunti con proiezione a 10 mila. Il piano, inoltre, prevede la presenza dello Stato al 40 per cento nella nuova società e l’impegno a riacquistare nel giro di qualche anno la quota statale pagandola tra 500 milioni e un miliardo.

La scelta dell’investitore con cui proseguire il negoziato, tuttavia, non chiude la partita dell’ex Ilva, ma apre una nuova fase di trattativa. Anzitutto tra commissari e acquirente, e in seguito tra questi e i sindacati, che già hanno avanzato molte riserve sul fatto che per l’ex Ilva stavolta siano scesi in campo solo fondi d’investimento (Flacks e Bedrock) e nessun produttore di acciaio, mentre con il bando precedente c’erano invece i gruppi siderurgici Baku Steel e Jindal.

L’obiettivo del governo è di chiudere l'iter entro gennaio. A quel punto, dopo i confronti con imprese e sindacati, si potrà procedere con la notifica di golden power e il passaggio con l'Antitrust europeo, e infine con la definitiva assegnazione. Obiettivo finale: consegnare gli impianti nel primo quadrimestre del 2026.

La preoccupazione dei sindacati

“È inaccettabile che le trattative avvengano con fondi speculativi alle spalle dei lavoratori”, commenta il coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil Loris Scarpa: “Ora più che mai è necessaria la costituzione di una società a maggioranza pubblica al fine di garantire la continuità industriale per la decarbonizzazzione e l’occupazione”.

Preoccupazione anche per il segretario generale Uilm Uil Rocco Palombella: “In primo luogo perché si tratta, di fatto, dell’unica proposta presentata per l’acquisto. Inoltre si tratta di un fondo d’investimento, senza alcuna solidità industriale e che, per di più, non si è mai occupato di acciaio. Infine, perché non vi erano offerte da parte di soggetti industriali siderurgici e non abbiamo dettagli sul piano industriale presentato, se non titoli o indiscrezioni di giornali e agenzie”.

"Qualunque trattativa dovrà prevedere il coinvolgimento dei lavoratori per non commettere gli errori del passato”, dichiara il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D'Alò: “Vogliamo ragionare di piani e non di nomi, di rilancio produttivo, di decarbonizzazione, di occupazione per tutti i lavoratori coinvolti, siano essi diretti, di Ilva in amministrazione straordinaria, o degli appalti”.

Flacks: “L’obiettivo è investire nel lungo termine”

“Flacks group ha raggiunto un accordo con il governo italiano per acquisire Ilva Steel, il più grande stabilimento siderurgico integrato d’Europa”. Lo scrive su Linkedin il fondatore e presidente Michael Flacks: “Quest’acquisizione garantisce il futuro a lungo termine di una piattaforma industriale storica, supporta 8.500 lavoratori qualificati e rafforza le catene di approvvigionamento europee fondamentali per l’automotive, l’edilizia e le infrastrutture”.

Flacks precisa che il gruppo sta “impegnando fino a cinque miliardi di euro per modernizzare le operazioni, inclusa l’elettrificazione, per promuovere la decarbonizzazione, l’efficienza e la crescita sostenibile. Il governo italiano rimarrà un partner strategico con una quota del 40 per cento, mentre Flacks group detiene l’opzione di acquisire un ulteriore 40 per cento in futuro, riflettendo il nostro focus sulla partnership industriale a lungo termine”.

Il fondatore e presidente del gruppo così conclude: “Questa transazione riguarda prima le persone. Il nostro obiettivo è investire nel lungo termine, modernizzare in modo responsabile e garantire un futuro duraturo per questo storico stabilimento siderurgico”.