Si inasprisce la vertenza della Sofar di Trezzano Rosa (Milano). L’azienda farmaceutica, acquistata nell’ottobre 2022 dal colosso del settore Alfasigma, è coinvolta nel processo di ristrutturazione della multinazionale, che il 20 febbraio scorso ha annunciato 333 licenziamenti. I 33 esuberi della Sofar, a detta di Alfasigma, sono appunto dovuti al processo d'integrazione delle due società.

“Non c’è accordo sugli esuberi, le prospettive restano inaccettabili”: questo il commento di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil all’incontro del 7 aprile scorso, che si è concluso con un nulla di fatto. La vertenza ora arriverà a Roma, a occuparsene sarà il ministero delle Imprese.

Chi è la Sofar

La Sofar, fondata nel 1968, nel corso degli anni Duemila si è specializzata nel campo del microbiota e dei probiotici, divenendo un punto di riferimento nazionale per la ricerca in questo ambito. Ha un fatturato di oltre 100 milioni di euro (dovuto per l’80% a prodotti per la gastroenterologia), 150 referenze commercializzate in più di dieci aree terapeutiche e 300 dipendenti nel mondo. Nell’ottobre 2022 si è concluso il processo di acquisizione da parte di Alfasigma.

La posizione dei sindacati

I sindacati hanno indetto lo stato di agitazione dei dipendenti e il blocco degli straordinari. “Il piano mina la sostenibilità e la funzionalità delle attività. Dobbiamo invertirne la rotta che consideriamo irricevibile”, hanno spiegato Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. Per i sindacati di categoria “la ristrutturazione deve seguire il criterio dell'uscita volontaria incentivata, senza questo paletto non può esserci alcuna intesa”.

La Filctem Cgil territoriale, in particolare, ha sottolineato che “sono coinvolte le persone che sono passate sotto Alfasigma. Immaginavano che dopo l’acquisizione potessero esserci sovrapposizioni d'incarichi, ma non ci aspettavamo simili cifre”. L’obiettivo, in conclusione, è “tutelare i diritti di tutti e cercare le migliori soluzioni possibili”.