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“Misure tampone che non affrontano in maniera strutturale le varie situazioni di crisi causate dal termine delle coperture di integrazioni salariali e di sostegno al reddito. Per i rider vengono introdotti alcuni princìpi fondamentali, ma non viene riconosciuto loro il lavoro subordinato, e quindi non viene inserito nei contratti collettivi nazionali”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta il decreto recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali approvato nella serata di mercoledì 30 ottobre dalla Camera dei deputati con 325 voti a favore e 225 contrari.
La dirigente sindacale individua alcune “norme condivisibili, come il rafforzamento degli organici dell’Inps e dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Interventi apprezzabili quelli finalizzati alla stabilizzazione del personale Anpal Servizi, anche se ancora non si dà certezza a tutti i 654 operatori, così come da tempo richiesto dai sindacati. Interventi modesti e non risolutivi quelli per i lavoratori socialmente utili. Si dovrà quindi intervenire in legge di bilancio per garantire, nel tempo, la stabilizzazione di tutti gli Lsu, e rifinanziare tutte le proroghe degli ammortizzatori sociali in scadenza”.
In merito alle norme sui rider, e non solo, Scacchetti afferma di ritenere positivi l’ampliamento della platea delle collaborazioni etero-organizzate; gli interventi sulla gestione separata, anche se non risolutivi; l’estensione di alcuni diritti anche ai lavoratori autonomi, in particolare delle tutele Inail; i divieti di retribuzione a cottimo e di discriminazione”. Per la Cgil, però, restano ancora dei punti critici. “Non viene limitato – spiega la dirigente sindacale – l’utilizzo delle collaborazioni autonome occasionali e delle partite Iva, proposta contrattuale, quest’ultima, oggi più diffusa tra i rider. Inoltre, i lavoratori del food delivery dovranno comunque aspettare un altro anno per vedersi riconosciuta la norma sulla determinazione dei compensi”.
La segretaria confederale della Cgil così conclude: “Serve aprire una nuova stagione di confronto nella quale affrontare organicamente e strutturalmente temi come la tutela del lavoro e la risoluzione delle crisi nelle aree complesse e non solo, a partire dall'emergenza ammortizzatori, e risolvere le questioni ancora aperte dei ciclo-fattorini, includendoli, una volta per tutte, nei ccnl”.