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“Dividi et impera” sembra essere il motto di Meloni. Ci prova in ogni settore a metter gli uni contro gli altri per poter meglio esercitare il suo potere, confondendo l’arte del governare con quella di comandare.
Oggi il tentativo è quello di dividere il “corpo" dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale, riconoscendo l’indennità di specificità solo ai dirigenti medici e veterinari e non a tutti gli altri. Ma la Fp Cgil non ci sta, questa è una logica perversa non solo dettata da volontà di risparmio, ma probabilmente anche da un’idea classista e discriminatoria delle diverse funzioni nel mondo della cura. Medici e veterinari meglio di psicologi o biologi. D’altra parte, questa logica è coerente con la concezione verticistica del potere con la quale questa destra tenta di inquinare la democrazia.
"Non acceleriamo la sottoscrizione del contratto senza aver prima risolto il problema della disparità grave di finanziamento per l'indennità di specificità dei Dirigenti sanitari, rispetto a medici e veterinari": è la proposta che la Fp Cgil medici e dirigenti Ssn ribadisce al governo e al tavolo delle trattative in corso per il rinnovo.
"Ci riferiamo al fatto che l'indennità di specificità è stata finanziata, nella precedente legge di bilancio per medici e veterinari a regime dal 2026, ma non allo stesso modo per i dirigenti sanitari. Risorse che sono state ulteriormente aumentate per medici e veterinari nella Finanziaria attualmente in discussione, ma sempre in maniera iniqua a danno dei dirigenti sanitari", prosegue la nota. A dimostrazione di una diversa idea non solo delle relazioni sindacali e dell’idea di rappresentanza, ma anche di una diversa idea di società.
"Questa grave sperequazione - prosegue il sindacato - riguarda psicologi, biologi, farmacisti, chimici, fisici e dirigenti delle professioni sanitarie che ogni giorno, al fianco e in collaborazione con i colleghi medici e veterinari, contribuiscono con specifiche e infungibili attività professionali a garantire la salute di tutte e tutti. Non capiamo perché differenziare il trattamento economico di questi professionisti. È inaccettabile che si vogliano differenziare gli aumenti economici per lavoratori appartenenti alla medesima area contrattuale. Forse si vuole far credere che queste linee di attività e i dirigenti che ne hanno la responsabilità siano meno importanti e strategiche di quelle mediche e veterinarie?”
"È una grave ed inaccettabile ingiustizia, che mina l’unità dei professionisti e divide il sistema di cura", denuncia ancora la Fp Cgil. “Queste scelte realizzano inevitabilmente un modello di sanità errato, medicocentrico, incentrato solo sull’emergenza e sugli ospedali, sulla prestazione invece che sulla presa in carico globale della persona, che rende insostenibili i servizi pubblici e favorisce il privato, più che investire sulla salute e sulla prevenzione, in palese contrasto con quello che ci chiedono l’Organizzazione mondiale della sanità, il Pnrr e il DM77".
In questa logica stanno perfettamente i tagli alle case e agli ospedali di comunità ridotti dal governo Meloni nelle diverse revisioni del Pnrr. E sempre in questa logica sta la mancata previsione di un piano di assunzioni per far funzionare la sanità territoriale a partire dalle case di comunità che o non apriranno mai le porte o saranno cedute a cooperative privatizzandole. Probabilmente è questo il vero obiettivo della destra.
Tornando alla trattativa per il rinnovo del contratto la Fp Cgil aggiunge: "Chiudere il rinnovo contrattuale adesso che il tavolo è appena al terzo incontro significherebbe non solo abdicare a una contrattazione accurata e ponderata sulle parti economiche e normative, ma sancire la volontaria rinuncia a quelle stesse richieste di equità che le Organizzazioni sindacali hanno avanzato e che il Ministero ha positivamente accolto nell'incontro avuto la settimana scorsa. Rinnoviamo quindi l’appello al tavolo a non precipitare la sottoscrizione del Ccnl prima della definizione delle risorse con la legge di bilancio. Fare una vertenza dopo la firma non serve a nulla: lottiamo prima compatti e poi, alla luce dei risultati ottenuti, decideremo casomai se firmare", conclude la nota.
























