File ai tornelli, spogliatoi privi di misure di distanziamento. A Muggiano Fincantieri riparte e lo fa male. Così già a poche ore dall'inizio del turno i lavoratori sono fermi e hanno dovuto chiedere l'intervento del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, in attesa che sia verificata l'applicazione del protocollo sottoscritto da governo e parti sociali. La notizia non sorprende. 

Durante la prima settimana di marzo nel cantiere navale del Muggiano si sono verificati alcuni contagi di Covid-19 e uno dei dipendenti Fincantieri che ha contratto il virus è deceduto dopo pochi giorni. L'11 marzo le Rsu hanno indetto uno sciopero unitario di otto ore che ha coinvolto anche la stragrande maggioranza dei lavoratori degli appalti che ormai rappresentano più dell’80 per cento del totale delle maestranze. Pochi giorni più tardi, dopo aver preso atto della difficoltà, se non dell’impossibilità di garantire distanze di sicurezza e dispositivi di protezione a tutte le lavoratrici e i lavoratori, dipendenti diretti o dell'appalto - specialmente in particolari momenti e contesti come nel trasporto verso e dal cantiere, nell'acceso alla mensa e nell'uso degli spogliatoi - Fincantieri ha deciso di interrompere la produzione. Con non poca riluttanza, e solo a seguito di una complessa trattativa nazionale con la Fiom, l’azienda ha accettato di utilizzare gli ammortizzatori sociali previsti dal decreto "Cura Italia"anziché le ferie pregresse e attuali dei lavoratori. 

Nonostante l'accordo nazionale sulla cassa integrazione preveda una proroga sino al 3 maggio, data che dovrebbe mettere fine al lockdown nel nostro Paese, e una ripresa graduale della produzione, il cantiere del Muggiano ha riaperto i cancelli a partire da oggi per almeno con una parte degli addetti: 400 lavoratori, tra diretti e appalto, scaglionati su due turni. Un numero consistente che induce a dubitare che la ripresa sarà così graduale come previsto da quell’intesa. Ma i nodi che avevano spinto il sindacato a minacciare la mobilitazione del personale già nei giorni scorsi sono ancora più preoccupanti: il cantiere del Muggiano ha riaperto senza uno specifico accordo di sito con le organizzazioni sindacali, e soltanto con un verbale delle Rls firmato per presa visione.

Lara Ghiglione è la segretaria generale della Camera del lavoro di La Spezia