"Un restringimento delle norme ambientali non solo rispecchia il sentimento di una buona parte dei cittadini di Taranto, ma è del tutto in linea con le richieste che la Fiom ha sempre avanzato in questi anni e che hanno portato a risultati nella trattativa per il passaggio da Ilva ad ArcelorMittal. La Fiom continua a rivendicare, inoltre, l'urgenza della valutazione preventiva di impatto sanitario". A dirlo è Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil, commentando il provvedimento emanato dal ministro dell'Ambiente che prevede il riesame dell'Autorizzazione di impatto ambientale (Aia) in riferimento alle emissioni dello stabilimento ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto.

"Da una parte è necessaria una verifica continua dell'attuazione del piano industriale e del risanamento ambientale, dall'altra occorre avviare le bonifiche, che sono in capo all'amministrazione straordinaria, e che non sono ancora partite", spiega l'esponente sindacale. "Un grande gruppo siderurgico come ArcelorMittal deve saper sviluppare la più innovativa tecnologia per dare seguito al piano ambientale. Punto sul quale continueremo a fare la nostra parte anche alla luce di queste eventuali nuove limitazioni", conclude Re David: "Nel prossimo incontro fissato per il prossimo 10 giugno approfondiremo anche il tema ambientale, insieme a quelli che riguardano produzione e occupazione".