Si svolge venerdì 13 settembre a Palermo, alle ore 15 a Palazzo delle Aquile, l'incontro tra Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e una delegazione di lavoratori Almaviva con il ministro del Sud Giuseppe Provenzano. Il confronto è stato convocato in vista del tavolo di crisi che sarà presto aperto al ministero del Lavoro. Sempre venerdì 13, in mattinata, i sindacati sono stati convocati da Sicindustria per la vertenza Almaviva.

“Esporremo al ministro tutta la drammaticità della condizione occupazionale che travolge i call center", spiega il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso: "Per scongiurare i licenziamenti ad Almaviva chiediamo al governo una politica industriale per un settore dei servizi che, con nuovi investimenti, un sistema di formazione continua, l'innovazione tecnologica e regole contrattuali definite potrebbe essere il settore del futuro, con l'offerta di nuova occupazione. Chiediamo al ministro di farsi carico fin da ora di questi punti fondamentali, perché Palermo non si può permettere 1.600 licenziamenti e perché oggi con le nuove tecnologie esistono le condizioni per cambiare la struttura di questo lavoro”.

Per quanto riguarda la convocazione presso la sede di Sicindustria, Rosso si augura “che sia scongiurato lo spauracchio dell'apertura della procedura di licenziamento. Come in estate al tavolo del ministero del Lavoro abbiamo chiesto ufficialmente di fermare i licenziamenti, così ora auspichiamo che le scelte del nuovo governo, per fermare la crisi di Almaviva e consolidare il lavoro, siano rivolte verso le innovazioni apportate nel mondo della comunicazione dall'information technology. Le altre condizioni per segnare la svolta nel settore sono il rispetto dei contratti, lo stop alle delocalizzazioni selvagge, tariffe parametrate ai contratti nazionali di lavoro e la lotta ai call center dei sottoscala, che introducono elementi di dumping molto gravi”. Ad Almaviva la Slc Cgil chiede "un impegno concreto che guardi al futuro attraverso investimenti che portino lavoro pregiato a Palermo, per creare occupazione e sviluppo. Ci aspettiamo un segno forte di discontinuità nella  direzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Inoltre, chiediamo alla Regione siciliana di adoperarsi per affrontare tutte le problematiche  di un settore che vede in Sicilia circa 20 mila occupati”.