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Chiedono di garantire la continuità occupazionale fino alla nuova gara e il ritiro del ricorso al Tar. E proclamano lo stato di agitazione. Si mobilitano i sindacati per la vertenza dei somministrati del ministero dell’Interno, circa mille lavoratori che garantiscono sui territori servizi ai cittadini stranieri.
Nel corso di un confronto che si è svolto il 26 maggio tra le Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp e Adecco e Randstad è emerso che le agenzie si sono rivolte al Tar del Lazio per chiedere di dichiarare l’illegittimità della proroga tecnica richiesta dal Ministero per dare continuità occupazionale al personale che opera nelle prefetture e nelle questure, essenziale nel rilascio dei permessi di soggiorno agli stranieri. La sentenza è prevista per il 24 giugno prossimo.
Le agenzie avrebbero richiesto l’illegittimità formale della proroga e la nullità degli atti conseguenti per il mancato riconoscimento da parte del Ministero dell’intero costo del lavoro, denunciando una perdita economica costante e rilevante.
“Le premesse poste da Adecco e Randstad con la propria offerta che ha permesso l’aggiudicazione – spiegano Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp - erano pessime sin dal principio e non è sostenibile e credibile dolersene successivamente. I lavoratori operano da anni nelle prefetture e questure in condizioni di estrema insicurezza contrattuale, con proroghe continue anche di pochi mesi e non possono essere trattati come meri strumenti di potenziale profitto”.
La loro attività garantisce un servizio essenziale per il godimento dei diritti civili e sociali della persona straniera: si tratta di un fondamentale presidio di legalità, senza il quale i procedimenti amministrativi legati all’immigrazione, tra cui il più importante, e cioè il rilascio dei permessi di soggiorno e il loro rinnovo, avrebbe tempi inaccettabili per un Paese civile che vuole evitare condizioni di semi clandestinità dei migranti, rendendoli ancora più esposti a ogni tipo di fragilità.
Per Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp “la scelta di ricorrere in tribunale è inaccettabile“ per la poca trasparenza con cui è stata portata avanti, adducendo nel precedente incontro motivazioni diverse per le proroghe brevi dei contratti di lavoro, per la mancanza di rispetto verso i loro dipendenti, per l’assoluta assenza di responsabilità sociale.
I sindacati chiedono quindi alle agenzie di tornare sui propri passi, di ritirare il ricorso al Tar e di garantire la continuità occupazionale fino all’aggiudicazione della nuova gara. Nei prossimi giorni dopo il confronto con i lavoratori daranno avvio a tutte le iniziative di mobilitazione, non escludendo alcuna forma di lotta.