Vito Sileo lavora per le Acciaierie Valbruna dal 1998. Quest’anno scade la concessione dei terreni su cui sorgono gli impianti di Bolzano. Concessione che, secondo i legali della Valbruna, doveva essere rinnovata automaticamente.
Secondo la Provincia di Bolzano, invece, per rispettare la direttiva Bolkenstein è necessario pubblicare un nuovo bando per rimettere a gara quei terreni. Questa situazione ha creato grande incertezza sia fra i lavoratori sia all'interno dell'azienda.
“La nostra preoccupazione – sottolinea il lavoratore – è non avere più un lavoro, quella della Valbruna è di continuare a esistere. Oltre allo stabilimento a Bolzano, dove sono impiegati 580 lavoratori, ce n’è un altro strettamente interconnesso a Vicenza, dove gli addetti sono 1.200. Se dovesse chiudere Bolzano, rischia grosso anche Vicenza".
Conclude Sileo: “Per noi è una situazione assurda. Chiediamo di tornare a sederci intorno a un tavolo con le parti datoriali, il sindacato, l’azienda, ma soprattutto dei tecnici che sappiano trovare una soluzione condivisa tra le parti, che vada bene a tutti, alla società e anche a noi lavoratori".

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