Acciaerie d'Italia: “Siamo di fronte a un fatto di gravità enorme. All'incontro del 27 settembre scorso a Palazzo Chigi i quattro ministri ci hanno mentito quando hanno negato la presenza di un memorandum già sottoscritto l’11 settembre tra Governo e Adi. Pur non trattandosi di un accordo definitivo è comunque grave il fatto che non siamo stati informati, nonostante la nostra esplicita richiesta. A conferma della gestione fallimentare dell’attuale governance basta leggere la lettera dell’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, inviata al presidente Franco Bernabè e all’amministratore delegato Lucia Morselli". Così in una nota Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil e Rocco Palombella, segretario generale Uilm Uil.

"La situazione appare ogni ora che passa più opaca e purtroppo conferma le nostre preoccupazioni su sicurezza, salute, occupazione, produzione e ambiente. È ora che si faccia l’operazione verità che abbiamo chiesto durante lo sciopero con manifestazione a Roma lo scorso 20 ottobre, alla presenza di migliaia di lavoratori. Nel frattempo non è stata pagata la fornitura di gas entro la scadenza stabilita e si continuano a chiedere ulteriori 320 milioni di euro senza vincoli" continua la nota.

"I 20mila lavoratori dell’ex Ilva, i cittadini italiani meritano rispetto e chiarezza sul futuro di questo Gruppo industriale, visto che stiamo parlando di risorse pubbliche e di interesse strategico nazionale. Chiediamo di avere accesso a tutti gli atti compiuti e che l’incontro a Palazzo Chigi entro il 7 novembre sia decisivo. Alla luce della situazione confermiamo lo stato di mobilitazione e senza risposte agiremo di conseguenza”.