Suscita "estrema preoccupazione il quadro che si sta configurando per l’agenzia di stampa Dire". E' quanto rileva la Slc Cgil, che vede "all’orizzonte l’approssimarsi di una crisi che rischia di concretizzarsi in un numero significativo di esuberi, sebbene sia indiscussa la professionalità della redazione e la qualità del servizio, ai quali dunque non si possono addebitare responsabilità di sorta". 

"Piuttosto - prosegue il sindacato della comunicazione -, ciò a cui assistiamo è l’esito di disfunzionalità che segnaliamo da tempo, insieme a molte altre associazioni di settore". 

"Il ricorso allo schema dei bandi e al codice degli appalti, ossia a strumenti frammentari e discontinui – denuncia Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil – è inadeguato al carattere strutturale e continuativo dell’informazione primaria".

Le agenzie di stampa costituiscono la base dell’informazione nel suo complesso. In quanto "fondamenta di ciò su cui si forma larga parte dell’opinione pubblica – continua la segretaria – il loro lavoro non ha bisogno solo di indipendenza, ma anche di solidità".

Per il sindacato il "principio vale tanto per la redazione intera, quanto per i suoi singoli componenti. All’incertezza della prima corrisponde il precariato dei secondi. Una condizione in cui dare il proprio meglio, a lungo termine, non è sostenibile".

Il sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, "si distingua dal suo predecessore – invita Guida – e convochi presto i sindacati che hanno elaborato, anche grazie al confronto con gli operatori del settore, una linea d’intervento efficace per governare i cambiamenti in atto".