"Nelle ultime settimane la Camera del Lavoro di Torino, situata a pochi metri dall’ufficio immigrazione della Questura di Torino, ha sollecitato la Questura, per il tramite dell’amministrazione comunale nelle persone del Sindaco Lo Russo e dei due Assessori Tresso e Rosatelli, a intervenire per risolvere il problema delle lunghe code di migranti nel piazzale antistante gli uffici". La denuncia arriva da un comunicato della Cgil di Torino. "Questa situazione si è determinata a fronte delle limitazioni di accesso agli uffici dovuta dall’applicazione dalla normativa Covid-19. Questa misura di prevenzione dei possibili contagi delle e degli utenti e delle lavoratrici e lavoratori della Questura, ha però comportato una situazione molto pesante per le/i migranti esposti per lunghe ore alle condizioni climatiche.

A fronte delle recenti disposizioni normative nazionali legate al contenimento della pandemia da Covid-19, abbiamo quindi chiesto di verificare il superamento delle modalità organizzative in atto per consentire alle cittadine e ai cittadini stranieri di poter accedere agli uffici della Questura senza dover sopportare ulteriormente questa situazione di forte disagio e, oggettivamente, al limite della civiltà. La Questura, dopo un confronto e un sopralluogo con il Comune, ha deciso di riaprire l’accesso al proprio interno che, da oggi, prevede 1000 posti tra sala d’attesa e cortile interno con tettoia.

Permangono alcuni problemi organizzativi e di organico, più volte segnalati in questi anni da Cgil Cisl Uil Torino negli incontri con la Questura, che andrebbero affrontati e risolti definitivamente nel confronto tra le Istituzioni cittadine e le organizzazioni sindacali – utilizzando anche risorse ministeriali".

“Crediamo che nell’iter di riconoscimento dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti, non debba mai venir meno un approccio inclusivo e rispettoso delle persone - hanno dichiarato Enrica Valfrè, segretaria generale della Cgil di Torino, ed Elena Petrosino, della segreteria -. Ringraziamo la Questura e il Comune di Torino per aver condiviso le nostre sollecitazioni e aver dato una prima fattiva risposta. È importante continuare il confronto tra Questura, Comune e le tre organizzazioni sindacali torinesi per trovare ulteriori soluzioni condivise che permettano una buona qualità del servizio nel rispetto delle e dei cittadini migranti e delle lavoratrici e lavoratori della Questura. La Cgil di Torino si attiverà con una ulteriore presenza per fornire informazioni e supporto non solo rispetto ai titoli di soggiorno, come già fa da anni col proprio ufficio immigrati di fronte alla Questura in via Pedrotti 5, ma anche rispetto ai diritti e alle tutele lavorative e sociali”.