In occasione della Giornata mondiale vittime del lavoro e dell’amianto e del 30° anniversario della legge 257/92, giovedì 28 aprile a Bologna in piazza del Nettuno si terrà la manifestazione regionale promossa da Cgil Cisl e Uil Emilia-Romagna. Alle ore 14 e 30 ci sarà la deposizione delle corone al Sacrario dei Caduti della Resistenza in memoria dei lavoratori morti sul lavoro e per l'amianto. A partire dalle ore 15 fino alle 17 sono previsti gli interventi di Cgil, Cisl e Uil, delle Rsu Ogr – Rappresentanze lavoratori edili e dell’associazione vittime dell’amianto.

"Non si può morire di lavoro - si legge nel comunicato unitario delle confederazioni regionali -: tutti gli anni, anche nella nostra regione, decine di lavoratori muoiono per infortuni sul lavoro, malattie professionali, per tumori professionali e altre patologie collegate al lavoro. Fino al 31 dicembre 2021, a partire dal 1993, anno dell’entrata in vigore della legge sull’amianto, in Emilia Romagna i casi accertati di persone decedute a causa di mesotelioma sono stati circa 3.186, fra i quali 1.943 per esposizione professionale e ogni anno aumentano gli ammalati in modo drammatico. A 30 anni dalla promulgazione della legge 257/92 occorre rilanciare l’iniziativa di Governo e Parlamento per accelerare le bonifiche e migliorare la cura e la tutela degli esposti ed ex esposti, fare prevenzione per i lavoratori che possono entrare in contatto con l’amianto. Gli investimenti del Pnrr sono l’occasione per recuperare il tempo perduto. Ci sono decine di milioni di tonnellate di amianto diffuse nel territorio, che ancora mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Il sindacato confederale chiede che tutte le istituzioni agiscano con urgenza per affrontare definitivamente il problema amianto e si occupino delle persone a rischio e dei malati. Al Governo, all’Inps e all’Inail chiediamo: la ripresa del confronto nel tavolo interministeriale con Cgil-Cisl-Uil sulla piattaforma unitaria nazionale; la tutela al danno biologico e previdenziale dei lavoratori ex esposti; rifinanziamento e regole universali per il Fondo vittime amianto.

Alla Regione e all’Ispettorato del Lavoro - scrivono ancora i sindacati - chiediamo: la piena attuazione del piano amianto (siamo tra le poche regioni ad averne uno in Italia); investimenti su ricerca, cura, sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex-esposti ed esposti all’amianto da parte del sistema sanitario regionale; la tutela della salute dei lavoratori addetti alle bonifiche.

Ai Comuni chiediamo di completare la mappatura delle bonifiche, verso una Emilia-Romagna ad “amianto zero”, e di fare applicare ai gestori dei servizi di igiene urbana (Hera, Iren …) il sistema di ritiro delle piccole quantità di amianto".