“Ancora un infortunio mortale in agricoltura che si è verificato poche ore fa in provincia di Arezzo. Un lavoratore è deceduto a seguito di una caduta da un albero. È veramente troppo lunga la lista di infortuni mortali o gravi che quotidianamente registriamo sui luoghi di lavoro, una strage continua che non si riesce ad arginare. Crediamo sia necessario intervenire a tutti i livelli, dai controlli, alla prevenzione, alla formazione, alle sanzioni per quelle aziende che non mettono in atto quanto stabilito da norme e leggi”. Lo dichiara Tina Balì, segretaria nazionale Flai Cgil.

“La sicurezza sul lavoro non deve essere considerata un costo o un obbligo formale cui assolvere, ma un investimento, un diritto, un prerequisito in ogni luogo di lavoro. In poche ora oltre al lavoratore dell’azienda agricola, sono deceduti altri due lavoratori uno in un cantiere della metropolitana a Napoli e uno schiacciato da una lastra di marmo a Pietrasanta (in provincia di Lucca). Non sono più sufficienti l’indignazione e la commozione, perché si tratta di morti che potevano e dovevano essere evitate", prosegue la sindacalista.

"È urgente riaprire quanto prima un tavolo di confronto con il governo e con le controparti datoriali dei nostri settori, a fronte anche dell’attuale periodo di pandemia, nel quale abbiamo registrato un aumento degli infortuni, pur in presenza di meno ore lavorate, segno che si è abbassata ulteriormente la guardia e l’attenzione delle aziende sul tema della sicurezza. È un prezzo troppo alto che i lavoratori non possono seguitare a pagare”, conclude la dirigente sindacale.