“Da aziende, ministeri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e dell’Interno servono interventi ed azioni concrete di prevenzione affinché non si ripetano situazioni che stanno avendo una preoccupante escalation negli ultimi tempi”. Lo chiedono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Fast Confsal e Orsa ferrovie, in merito alla salute e sicurezza dei lavoratori delle ferrovie a seguito dell’aggressione ai danni di un capotreno nella stazione di Perugia e dell’incidente sul lavoro che ha coinvolto un lavoratore di Rfi sulla linea per Savona durante i lavori di potenziamento dell’infrastruttura, annunciando, a sostegno della vertenza sulla salute e sicurezza, un’azione di protesta per mercoledì 16 giugno, dalle 11 alle 12, di tutti i lavoratori del gruppo Fs italiane, di Italo-Ntv e delle società Trenord e Trenitalia Tper.

"Nel frattempo - aggiungono i sindacati -, chiederemo un urgente incontro alle Ferrovie dello Stato, azienda in cui lavora il capotreno aggredito, per capire quali interventi di prevenzione intenda applicare fin da subito. Non è concepibile che i lavoratori debbano trovarsi in situazioni simili, rischiando la propria incolumità nell’espletamento delle proprie funzioni. Le aziende sono tenute alla salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori sia dall’articolo 2087 del Codice civile che dal decreto legislativo 81 / 2008”.

“Laddove si dovessero verificare fenomeni di aggressioni al personale e le aziende dei trasporti interessate non dovessero mettere in atto misure concrete di prevenzione - chiedono infine le sigle di categoria -, gli azionisti diano seguito con interventi di discontinuità”.