“Abbiamo esternato al ministro le nostre perplessità rispetto alle continue modifiche apportate dal 2016 in poi al Codice degli appalti”. A dirlo sono i segretari confederali di Cgil (Giuseppe Massafra), Cisl (Andrea Cuccello) e Uil (Tiziana Bocchi), al termine dell’incontro di ieri giovedì 4 novembre con Enrico Giovannini, titolare del dicastero delle Infrastrutture, inerente la legge delega sugli appalti. I rappresentanti sindacali hanno evidenziato che “questi reiterati cambi di direzione abbiano generato incertezza alle stazioni appaltanti, provocando un cortocircuito per le pubblicazioni dei bandi di gara” e sottolineato “la necessità di ridurne il numero, qualificandone l'azione a partire dalla costruzione delle competenze necessarie”.

Massafra, Cuccello e Bocchi s’impegnano “a presentare un documento di commento alla legge delega e il nostro contributo alla definizione dei decreti attuativi, che dovranno rendere incisive e chiare le regole negli appalti relative a lavori, servizi e forniture. Al centro di questo processo dovranno esserci le lavoratrici e i lavoratori, cui occorre garantire un'altissima qualità del lavoro, basata sulle competenze professionali e trasversali”.

Per i rappresentanti sindacali “è positivo aver condiviso con il ministro un percorso teso alla valorizzazione della tutela lavorativa e della stabilità occupazionale, della contrattazione nazionale e territoriale sottoscritta dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, della trasparenza e della legalità, dell'attuazione delle pari opportunità. Tutto questo senza sottovalutare i temi degli affidamenti sotto soglia, del criterio del massimo ribasso e del subappalto”.

I segretari confederali di Cgil, Csil e Uil, infine, avvertono l’esigenza di “non ripetere l'errore commesso all'indomani dell'approvazione del Codice degli appalti. Occorre realizzare la cabina di regia con la presenza di Cgil, Cisl e Uil, che permetterebbe di intervenire in caso di difficoltà derivanti da eventuali ostacoli normativi”.