Crescono le proteste in tutto il paese contro la riforma della scuola del ministro Mariastella Gelmini e le decisioni del governo che metteranno il ginocchio le università italiane. A Roma in centinaia di migliaia (mezzo milione secondo gli organizzatori) hanno partecipato allo sciopero nazionale indetto dai Cobas e da Rdb, che protestano anche per le misure in tema di trasporti e sanità.

A Milano il lungo corteo partito da Largo Cairoli formato dagli insegnanti, genitori e personale Ata della “Rete Scuole” è arrivato sotto il Provveditorato agli Studi in via Ripamonti, difeso da un cordone di sicurezza formato da numerosi agenti in tenuta antisommossa. Massiccia la partecipazione alla mobilitazione 'no Gelmini day': 30.000 i partecipanti secondo gli organizzatori, circa un terzo secondo il dato fornito invece dalla questura.

A Bologna in trecento hanno percorso una decina di chilometri a piedi: è il “pellegrinaggio” di ragazzi di alcuni istituti superiori di Casalecchio di Reno, alle porte della città, che nella mattina sono arrivati in corteo in piazza Nettuno e si sono accodati alle manifestazioni contro la riforma Gelmini. In piazza Maggiore, in mattinata, come era successo anche ieri, si sono tenute lezioni di greco a cielo aperto, per gli studenti del liceo classico Minghetti. Il tutto prima di un sit-in di protesta promosso da studenti universitari e delle scuole superiori con la partecipazione di ragazzi delle medie e di alcune scuole elementari. Nelle Marche, ad Ancona, prevista per domani (sabato 18 ottobre) una fiaccolata per difendere la scuola pubblica a partire dalle ore 17,30 con partenza dal Passetto di Ancona fino a giungere a Piazza Cavour.


VIDEO - ASSEMBLEA A ROMA
FOTO - CORTEI IN TUTTA ITALIA

Alla Sapienza comizio assieme per studenti e rettore


L’Unione degli studenti ribadisce che gli articoli 6 e 66 della legge 133 vanno abrogati: “È ormai un bollettino di mobilitazioni che imperversa su tutto il territorio nazionale, e che sta alzando sempre più la sua intensità”. A Firenze, annuncia l'associazione studentesca, continua l'occupazione dell'edificio D5 nel quartiere Novoli. A Palermo, si svolgerà un'assemblea organizzata dalla stessa Udu, così come a Parma e Ferrara. A Cosenza è stata occupata un'aula della facoltà di Lettere e filosofia, mentre a Brescia, per oggi, è previsto un presidio davanti al rettorato.

Intanto il ministro Gelmini gira la testa dall’altra parte: “Le ragioni della protesta francamente non le comprendo e sono sempre più convinta che molti di coloro che scendono in piazza in realtà non abbiano letto il provvedimento, perché non si capisce come mai si occupino le università, si facciano manifestazioni nella scuola secondaria, che sono ambiti minimamente toccati dal provvedimento”.