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Scuole e istituti superiori mobilitati. E sempre di più le facoltà universitarie occupate. Da Nord a Sud, monta la protesta contro le politiche della conoscenza del governo: dal maestro unico ai tagli al personale nell’istruzione, allo stop al turnover negli istituti di ricerca e nelle università.
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80 mila firme su Facebook
Lezioni in strada, cortei, facoltà occupate. C’è stato anche qualche momento di tensione (vetri rotti a Cosenza, cortei non autorizzati a Napoli), ma nessuna guerriglia, nessuna violenza.
Alcune centinaia di studenti degli istituti superiori secondari hanno organizzato, a Catanzaro Lido, una manifestazione di protesta contro i provvedimenti del governo in materia di istruzione. I giovani, scandendo slogan ed esponendo striscioni, hanno invaso il lungomare e la strada principale del quartiere marittimo del capoluogo calabrese, paralizzando il traffico per alcune ore. Sempre al Sud, a Matera, circa un migliaio di studenti delle scuole medie superiori hanno sfilato in corteo. Cortei di studenti anche a Napoli: uno, non programmato, ha percorso Viale Kennedy, nel quartiere Fuorigrotta; un altro ha attraversato il centro per arrivare a piazza del Gesù. Nel capoluogo partenopeo sono 60 gli istituti superiori occupati, o autogestiti o con assemblee permanenti. 120 in tutta la Campania. Mentre prosegue l'occupazione dell'università Orientale.
In Piemonte varie scuole sono occupate, e 2 mila studenti del Politecnico di Torino si sono riuniti in assemblea. A Pisa studenti medi e universitari e docenti si sono uniti in un corteo formato, secondo gli organizzatori, da 10 mila persone.
Ancora occupazioni anche nelle scuole romane. Tra gli istituti superiori sono entrati in occupazione il liceo classico Virgilio e il Mamiani. Gli studenti del liceo romano Russel hanno scelto invece lo 'sciopero creativo' facendo suonare la banda di istituto e organizzando un’assemblea nel cortile dell'istituto. All’università La Sapienza si è tenuta un'assemblea formata da docenti, studenti e ricercatori della facoltà di Ingegneria di Roma. All’incontro hanno partecipato circa 1500 persone, decidendo di occupare la facoltà. La continuità dell'attività didattica sarà però garantita. Con lo slogan 'Non tagliateci il futuro', alcune centinaia di studenti hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi, per poi spostarsi sotto al Senato. Qualche momento di tensione a piazza Navona, dove alcuni studenti hanno provato ad aggirare un blocco di polizia ma sono stati fermati.
Anche l’ateneo di Messina partecipa alla protesta contro i provvedimenti del governo. Ne dà notizia l’ufficio stampa della Camera del lavoro locale. Dopo una prima assemblea svoltasi ieri a Lettere, alla quale hanno partecipato centinaia di studenti, docenti e ricercatori, oggi è stata la volta di Scienze politiche. A organizzare le assemblee contro la legge 133 ci sono anche Flc e Nidil Cgil.
A Trento la facoltà universitaria più attiva è, come da tradizione, quella di Sociologia. Mentre a Genova gli studenti hanno inscenato un corteo funebre per 'la dolente università sepolta viva nelle profondità dell'ignoranza'.
A Siena oltre tremila studenti hanno partecipato a un corteo che ha attraversato la città.
Berlusconi fa marcia indietro: mai detto né pensato a polizia nelle scuole
“Io non ho mai detto né pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto invece che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c’è stato un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà”. Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, il premier Silvio Berlusconi, tornando sulla polemiche dei giorni scorsi riguardo alle occupazioni nelle scuole e nelle università. Linea morbida anche da parte del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha annunciato che convocherà “tutte le associazioni degli studenti per aprire uno spazio di confronto ad una sola condizione: che si discuta sui fatti”.
Al Senato si è concluso l'esame dei primi tre articoli del decreto legge sulla scuola (voto in condotta, ripristino del voto in pagella, reintroduzione dell'ora di educazione civica). L’esame riprenderà martedì 28: restano da approvare tre articoli, tra cui quello che reintroduce il maestro unico alle elementari. Il voto finale e' previsto per il 29.
Università, sindacati lanciano sciopero 14 novembre
“Se il governo non ci permetterà di esprimere le nostre opinioni riguardo alle trasformazioni in campo universitario riconfermerebbe un rapporto che non può aver luogo in un paese democratico”. Lo ha detto Domenico Pantaleo, leader della Flc Cgil, alla conferenza stampa delle tre sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil in vista dello sciopero di università, ricerca e alta formazione musicale proclamato per venerdì 14 novembre. “Qualora il governo aprisse un tavolo di confronto sul tema, lo sciopero sarebbe revocato”, ha aggiunto Antonio Marsilia, segretario generale della federazione della Cisl Università. Ha poi spiegato Alberto Civica, Uil Università e Ricerca: “Non c’è stata nessuna azione di revisione sulle vere problematiche dell'università. Quello che c’è stato è invece uno strangolamento finanziario che produrrà la morte degli atenei, non certo una riforma”.
Per quanto riguarda la scuola, resta confermato lo sciopero generale del 30 ottobre.
Articolo aggiornato alle 19.35