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Ventisei morti. Continua a salire il bilancio, ancora provvisorio, del naufragio a largo di Lampedusa. Tra le vittime anche una neonata e tre adolescenti.
Sessanta invece sono le persone sopravvissute, 56 uomini e 4 donne. Ancora incerto il numero dei dispersi, ma secondo quanto raccontato dai migranti sopravvissuti, le due imbarcazioni trasportavano circa un centinaio di persone.
Dalle prime informazioni le due imbarcazioni sono partite da Zawiya, in Libia.
Una delle due barche sarebbe stata avvistata da un elicottero della Guardia di finanza già ribaltata. Immediati sono scattati i soccorsi e nell'area sono giunte le motovedette della Capitaneria di porto, della Guardia di finanza e le unità di Frontex.
"Fino a oggi ci sono stati 675 tra morti e dispersi dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo centrale", ha ricordato il Filippo Ungaro portavoce Unchr.
"Come Unhcr – ha proseguito Ungaro – torniamo a ribadire le nostre richieste ovvero potenziare e coordinare a livello europeo le operazioni di ricerca e soccorso per supportare il lavoro della Guardia Costiera Italiana. Promuovere un più ampio accesso ai canali regolari nell'Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale attraverso corridoi umanitari e lavorativi ed evacuazioni".
Il portavoce Unhcr ha ricordato che sono 122 milioni le persone in fuga da guerre e crisi umanitarie, "una cifra record, raddoppiata rispetto a 10 anni fa". Ma ha anche constatato che a fronte di questo enorme incremento "i fondi disponibili sono sempre di meno".
"L'equipe multidisciplinare della Croce Rossa Italiana nell'hotspot di Contrada Imbriacola – si legge in una nota – sta assistendo 56 delle persone sopravvissute e si prepara ad accogliere le 4 che, invece, sono state trasportate al poliambulatorio dell'isola per alcune verifiche. Ci stringiamo al dolore dei familiari delle vittime di questo viaggio carico di speranza e interrotto tragicamente in mare".