Nuovo salvataggio nel Mediterraneo da parte di una Ong, e nuovo braccio di ferro con le istituzioni italiane. La crisi di governo, per ora, non sembra cambiare il gioco delle parti. le La nave Mare Jonio di Mediterranea saving humans ha infatti completato stamani (28 agosto) il salvataggio di circa cento persone su un gommone alla deriva al largo della Libia. Tra i soccorsi 26 donne di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori. "Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - informa la ong - alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso", che è stato completato alle 8.35 di questa mattina.

"Le persone - sottolinea Mediterranea - sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno”.

La Ong si è subito messa in contato con il centro di coordinamento marittimo italiano, mentre ancora il salvataggio era in corso, in quanto “nostro Centro di coordinamento di bandiera”. Alla loro richiesta di istruzioni" è stato però risposto “come sempre di riferirci alle 'autorita' libiche'”.

“Abbiamo replicato che sarebbe impossibile per noi riferirci alle forza di un paese in guerra civile dove si consumano tutti i giorni torture e trattamenti inumani e degradanti, rispetto alla sorte delle persone soccorse, ora a bordo di una nave battente bandiera italiana, e la cui sicurezza e incolumità ricade sotto la nostra responsabilità", fa sapere ancora Mediterranea. "Abbiamo reiterato pertanto all'Italia - aggiunge la ong - la richiesta di istruzioni compatibili col diritto internazionale del Mare e dei diritti umani".

In ogni caso, “c'è la soddisfazione per essere riusciti a salvare circa cento persone di cui una buona parte sono bambini. Questa è sempre un'emozione fortissima. Il resto lo vedremo nelle prossime ore”, fa sapere Alessandro Metz, l'armatore sociale di Mare all'Ansa.

"Negli ultimi giorni abbiamo sentito di morti annegati nei naufragi - racconta - e sapere che circa cento persone sono a bordo della Mare Jonio e quindi portate in salvo ci fa dire che, nonostante le difficoltà e i tentativi di fermarci, ne vale assolutamente la pena". È infatti di ieri la notizia che almeno 40 persone sono morte annegate, tentando di lasciare la Libia via mare. Alarm Phone ha ricevuto la segnalazione di una barca al largo della Libia "con un massimo di 100 persone a bordo" che avevano lasciato Al Khums circa 3 ore prima: "Abbiamo cercato di ottenere la loro posizione Gps ma le persone erano così in preda al panico che non sono riuscite a recuperarla. Dato che la barca era ancora molto vicina alla costa libica, non avevamo altra scelta che informare le autorità di Liba e Italia. Pensiamo che nessuno sia uscito a cercarli".

Purtroppo, il naufragio e le morti sono state poi confermate con un tweet dall'ufficio libico dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim): "65 sopravvissuti sono stati riportati sulla costa e cinque corpi sono stati recuperati, tra loro tanti bambini". "Abbiamo parlato con le autorità libiche. Ci hanno detto di avere accertato il naufragio. Molti sono annegati", dice anche Alarm Phone.