Un “commosso e reverente ricordo, senza distinzioni di parte”, a tutti caduti, nazifascisti e partigiani. A chi mise in atto e difese la dittatura e a chi morì combattendo per liberare l’Italia. È questo il cuore del messaggio che Marco Ugo Filisetti, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, ha inviato alle studentesse e agli studenti in occasione del 25 aprile.

Esterrefatte e profondamente sconcertate si sono dette le segreterie regionali di Cgil e Flc Cgil, la federazione che rappresenta i lavoratori della scuola, per l’ennesimo exploit del dirigente.

Il 4 novembre scorso, in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, in un’altra lettera indirizzata agli studenti, parlando della Prima Guerra Mondiale aveva sostanzialmente copiato e incollato un passaggio di un discorso che Benito Mussolini pronunciò in occasione della nascita dei Fasci italiani di combattimento, il 23 marzo 1919, e aveva concluso il messaggio con il “Presente!” tradizionalmente usato dai militanti di estrema destra.    

“Banale e stucchevole nella sua foga nostalgica e revisionista, ormai a ogni anniversario sembra non voler perdere occasione per scrivere a studenti e studentesse vestendo i panni di un tribuno, ruolo che non gli compete affatto: il Ministro intervenga subito”, è la denuncia e la richiesta che arriva dal sindacato.

“Nel propugnare la sua retorica antistorica, continua a mistificare la storia e a tradire proprio lo spirito della Costituzione. A tale proposito, vogliamo ricordare al Direttore che quella repubblicana non è la “nuova” Costituzione ma “la” Costituzione, nata dalla Resistenza e dall’antifascismo”.

“Quel 25 aprile del 1945, con la sollevazione delle ultime città del nord Italia, mise fine al periodo più buio del nostro Paese – ricorda la Cgil nella nota –. Un’Italia in ginocchio usciva cosi dalla tragedia e dalle devastazioni della guerra in cui fu trascinata, al fianco del nazismo, dalla follia del fascismo. Un regime che calpestò le coscienze e le istituzioni e che lasciò una ferita profonda. Un ventennio in cui furono cancellati diritti e libertà, da quella di espressione politica, a quella sindacale, di stampa, di associazione; con la repressione violenta degli oppositori politici; con le vergognose leggi razziali, con le deportazioni; con la guerra”.

“Un consiglio spassionato al Direttore Filisetti: forse sarebbe il caso che nel suo ruolo educativo consigliasse agli studenti marchigiani di studiare uno dei più grandi scrittori del nostro tempo, Italo Calvino, che nel suo primo romanzo, “Il Sentiero dei nidi di ragno”,  scrisse: “…dietro il milite delle brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, chè di queste non ce ne sono”.