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Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto flussi confermando senza modifiche il testo licenziato dalla Camera. Il voto è avvenuto per alzata di mano: la maggioranza ha sostenuto compatta il provvedimento mentre le opposizioni hanno votato contro.
Il decreto, composto da dodici articoli, interviene sulle procedure di ingresso per lavoro, modifica tempi e modalità del nulla osta e rafforza i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni. Alla Camera il testo aveva ottenuto 131 voti favorevoli, 75 contrari e 7 astensioni.
Nuovi tempi per nulla osta e visti
Il provvedimento introduce il termine massimo di trenta giorni per il rilascio del nulla osta al lavoro dalla presentazione della richiesta nominativa. Elimina inoltre l’obbligo di allegare alla domanda per il visto la conferma della disponibilità all’assunzione da parte del datore di lavoro. Viene esteso a dodici mesi, fino al 31 dicembre 2027, il limite per presentare la domanda di ingresso dopo aver completato percorsi di formazione nei Paesi di origine.
La stretta sui ricongiungimenti
Nel passaggio alla Camera sono stati approvati ordini del giorno della Lega che esplicitano una stretta sui ricongiungimenti familiari: potranno entrare soltanto coniugi e figli minori. Una misura che ha irrigidito il confronto politico, con le opposizioni che denunciano “un attacco ai diritti delle famiglie migranti”.
Protezione sociale e caporalato
Il decreto amplia poi da sei mesi a un anno la durata dei permessi di soggiorno rilasciati per protezione sociale, incluse le vittime di tratta e grave sfruttamento, e per le vittime di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo. In entrambi i casi è prevista la possibilità di proroga per favorire l’inserimento socio-lavorativo. Ai titolari di questi permessi, così come alle vittime di violenza domestica, viene riconosciuto l’accesso all’assegno di inclusione senza i requisiti ordinari legati a cittadinanza e residenza.
Ingressi extra-quote e volontariato
Prorogata fino al 2028 la possibilità di ingresso e soggiorno extra-quote per un massimo di diecimila lavoratori destinati all’assistenza familiare e sociosanitaria, sia per persone con disabilità che per anziani non autosufficienti e, come stabilito in Commissione, anche per bambini fino a sei anni. Cambia inoltre il meccanismo per l’ingresso degli stranieri impegnati in attività di volontariato: il contingente sarà definito su base triennale e non più annuale.
Ricongiungimenti più lenti
Modificato anche il termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, che passa da novanta a centocinquanta giorni. Il decreto stabilizza infine l’operatività del Tavolo per il contrasto al caporalato in agricoltura e apre la partecipazione anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti.






















