Dalla pubblicazione, da parte dell’Ufficio scolastico regionale Veneto, degli abbinamenti tra sedi d’esame e candidati per le posizioni economiche Ata, “emerge un quadro sconcertante – denuncia Michael Cacciato, segretario generale Flc Cgil Veneto –: le assegnazioni risultano effettuate seguendo un mero ordine alfabetico, senza alcuna attenzione alla vicinanza territoriale, al luogo di servizio o alla residenza del personale”.

Flc Cgil Veneto: “Una modalità di gestione incomprensibile”

Il numero del personale coinvolto è particolarmente rilevante: quasi 3 mila tra lavoratrici e lavoratori, così ripartiti per profilo: 1378 assistenti amministrativi, 1179 collaboratori scolastici, 366 assistenti tecnici, 4 operatori. “Una modalità di gestione incomprensibile che costringe lavoratrici e lavoratori a spostamenti del tutto evitabili sul territorio regionale, con un aggravio di tempi, costi e disagi”.

Per la Flc Cgil regionale, “l’Ufficio scolastico veneto avrebbe invece dovuto programmare gli abbinamenti cercando, per quanto possibile, di far sostenere le prove nella provincia di residenza o in quella più prossima, e non limitarsi a seguire l’ordine alfabetico, come purtroppo sta accadendo. Infatti, le lavoratrici e i lavoratori Ata sono costretti a ‘girare a caso’ tra province diverse per svolgere una prova che avrebbe potuto essere organizzata in altro modo, anche con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. L’ordine alfabetico non è un criterio: è l’ammissione di una gestione semplicistica che non può essere accettata”.

Il sindacato di categoria della Cgil chiederà al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico regionale un immediato incontro “per individuare criteri di assegnazione equi, trasparenti e rispettosi delle esigenze territoriali e personali. Un’organizzazione corretta e razionale delle prove non è un optional: è un dovere nei confronti del personale scolastico e del sistema pubblico di istruzione. Continueremo a vigilare e a intervenire affinché ciò avvenga”, conclude Michael Cacciato.