A Borgo Mezzanone, a pochi passi dal ghetto, il sindacato c'è. Da mesi la Cgil ha aperto una sede per dare uno spazio di rappresentanza a chi non ne ha. Ai braccianti che vivono nelle baracche della pista. Ieri, però, quella sede ha subito un attacco ed è stata imbrattata da scritte inneggianti al nazifascismo. 

Appena la sera prima, ospite della trasmissione Rai Che tempo che fa?,  Maurizio Landini era tornato a chiedere lo scioglimento di organizzazioni e aggregati neofascisti, "gli stessi - denunciano dalla Puglia - che in questi giorni provano a infiltrarsi e cavalcare in modo violento il disagio sociale e le manifestazioni di protesta, di chi sta patendo economicamente la crisi legata alla pandemia".

Per il segretario generale della Cgil pugliese Pino Gesmundo si tratta delle "stesse mani vigliacche che hanno 'omaggiato' la Camera del Lavoro di Borgo Mezzanone di scritte e simboli inneggianti al fascismo e al nazismo. Un atto ignobile arrivato a ridosso dell’anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio, il padre del sindacato italiano, indomito antifascista, che per questo ha patito restrizioni e persecuzioni della dittatura, fino al determinante contributo dato alla Resistenza e alla lotta di Liberazione”.

Quella Camera del lavoro, nata in una borgata che rientra nel comune di Manfredonia ma più prossima alla città di Foggia, è  il segno concreto della vicinanza del sindacato ai lavoratori e ai cittadini italiani e stranieri. Lì dove caporali e organizzazioni criminali la fanno da padrone e dove sorge il più grande insediamento spontaneo di immigrati, costretti a vivere in condizioni intollerabili, la Cgil non arretra di un passo: "Presenteremo denuncia alle autorità competenti".

L'annuncio proprio nella giornata dedicata al ricordo di uno dei padri fondatori della confederazione, figura simbolo del sindacalismo e dell'antifascismo italiani e delle lotte bracciantili. La Camera del lavoro di Foggia è la stessa di Giuseppe Di Vittorio, nato a Cerignola: "Nel suo nome  - dichiara il segretario Maurizio Carmeno - continueremo a rivendicare, soprattutto in una fase difficile come quella che stiamo vivendo, centralità del lavoro, sostegno a chi di più sta soffrendo gli effetti della crisi, investimenti per creare occupazione soprattutto al Sud, ma anche per rinnovare il patto con i valori fondanti della nostra carta costituzionale, tra i quali c’è l’antifascismo”.

Dalla Flai Cgil nazionale la solidarietà al territorio:  "La Cgil Puglia anche in questa occasione non è sola e non si farà intimidire da questo ignobile fatto. Colpire in questo modo la sede di Borgo Mezzanone - spiega in una nota la federazione che rappresenta i lavoratori del settore dell'agroindustria - significa anche colpire il lavoro e l’impegno di chi ogni giorno è al fianco di chi ha più bisogno, al fianco dei lavoratori migranti, che vivono in condizioni estreme e difficili e trovano nel sindacato e nelle sue sedi un 'luogo' all’insegna della solidarietà, dell’integrazione, del riscatto. Nelle sedi come quella di Borgo Mezzanone si combatte contro il caporalato e lo sfruttamento, che colpisce i lavoratori stranieri quanto quelli italiani, e si pratica la democrazia e l’antifascismo in nome della nostra Costituzione fondata sul lavoro. Tutte attività che probabilmente danno fastidio a chi vuole alimentare razzismo, intolleranza, divisioni, in Puglia come in tutto il Paese".

La promessa e l'impegno sono quelli di sempre: esserci, continuare a operare e a sostenere i tanti lavoratori spesso vittime di caporalato e violenze. Gli atti intimidatori non fermeranno una presenza che affonda le sue radici nella storia e che si batte per un futuro migliore.