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La regione Veneto ha una nuova giunta. Il 13 dicembre si è concretizzato il risultato delle recenti elezioni di fine novembre. Ed è al neoeletto presidente Alberto Stefani e agli assessori appena presentati a Venezia che si rivolge la Cgil del territorio per chiedere risposte attese da tempo. “Ora che è stata definita la nuova Giunta servono risposte immediate e concrete su lavoro, sicurezza e welfare – ha detto Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto –. Non accetteremo che il Veneto resti indietro su temi fondamentali come quello dell’introduzione di un salario minimo regionale negli appalti della pubblica amministrazione, recentemente introdotto dalla Regione Puglia: una misura di civiltà e semplice da attuare per fermare il dumping contrattuale e garantire diritti e dignità a chi lavora nei servizi pubblici”.
Sempre per quanto riguarda gli appalti, c’è anche il protocollo regionale sugli appalti che la Cgil, al contrario delle altre sigle sindacali, non ha firmato: “Questo è il momento giusto per accogliere le nostre proposte sulla sicurezza, rifiutate dalla Giunta precedente – continua Basso –. La Regione deve riaprire subito il confronto e correggere un impianto che oggi non tutela abbastanza chi lavora perché la sicurezza non deve essere considerata né un optional né un costo, soprattutto in una regione che come la nostra è tra i primi posti per quanto riguarda i morti sul lavoro”.
La Cgil ricorda anche il tema urgente delle politiche industriali: “gli 80 tavoli di crisi aziendali aperti nel 2025 non ammettono tentennamenti perché dietro questi numeri ci sono migliaia di lavoratrici e lavoratori in difficoltà, insieme alle loro famiglie”.
Infine, la Cgil Veneto denuncia il rischio legato allo spacchettamento delle deleghe tra sanità e sociale: “In un momento storico di crescenti bisogni e fragilità, dividere queste competenze è un errore gravissimo. Serve una regia unica per garantire servizi integrati e risposte efficaci alle persone. Incalzeremo la Regione senza sconti – conclude Tiziana Basso –, perché il lavoro, la sicurezza e il welfare devono essere la priorità, al di là di ogni logica di spartizione politica”.






















