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Comanda sempre il dio denaro. Anche quando si tratta di un avvicendamento tra religiose. Succede così che a Genova Casa Raphael, struttura di accoglienza nel quartiere Albaro, gestita da suore e volontari, in cui da anni si ospitano persone senza casa, vittime di tratta, profughi, animali da compagnia, in seguito a uno sfratto che sarà esecutivo il prossimo 6 novembre venga consegnata ad altre suore per far posto a una nuova Rsa, più redditizia. A denunciare il fatto è il Social Forum Abitare che sulla decisione ha organizzato proteste, raccogliendo appelli da parte della comunità, “con l’amara sensazione che l’ospitalità in città venga messa da parte”. Alla mobilitazione di queste ore ha preso parte, in prima fila, anche il Sunia Cgil.I manifestanti hanno accolto ieri mattina, 29 luglio, l’ufficiale giudiziario incaricato di notificare lo sfratto ai responsabili della Casa di accoglienza
Manganaro, Sunia Cgil: “La sindaca ci convochi”
“Al momento non ci sono soluzioni per risolvere questa brutta situazione che vede coinvolta una struttura che garantisce accoglienza a una parte delle popolazione debole fatta di persone e famiglie in condizioni di indigenza, senza fissa dimora, ragazze madri e immigrati – ha commentato Bruno Manganaro, segretario del Sunia Cgil –. Eppure si tratta di una realtà alla quale molto spesso, per trovare collocazione a casi particolarmente complicati, si sono rivolti gli stessi servizi sociali o le forze dell’ordine. Anche per questo ci rivolgiamo direttamente alla sindaca affinché costituisca un tavolo di confronto con tutti i soggetti che si stanno interessando alla vicenda e sulla quale va trovata presto una soluzione percorribile”.