La politica come militanza. Sempre. Se ne è andato Carlo Smuraglia, un passionario asciutto e rigoroso della giustizia: una vita in difesa dei più deboli, degli ultimi e contro i soprusi, le prepotenze dei potenti. Partigiano – renitente alla chiamata della Repubblica sociale italiana - si unisce alla Resistenza nelle Marche, la sua regione, essendo nato ad Ancona il 12 agosto del 1923. È in questa occasione che si arruola nel 1944 come volontario nel Gruppo di Combattimento "Cremona" del nuovo Esercito Italiano, alle dipendenze operative dell'8ª Armata britannica.

Finita la guerra si laurea nel 1946 presso l'ex Collegio Mussolini, l’attuale Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna e l'Università di Pisa. Poi la passione intellettuale (ha insegnato nelle università di Milano e Pavia) mai disgiunta da quella politica, il cui esordio fu come assessore alla Giustizia della provincia di Pisa dal 1947 al 1960. 

Anche la sua carriera di avvocato fu segnata dall’impegno civile: difende, negli anni ’50, con Lelio Basso, alcuni partigiani accusati di vari omicidi facendoli assolvere. Poi si costituisce parte civile per i fatti di Reggio Emilia del 1960, per la morte di Giuseppe Pinelli del dicembre 1969, per la fuga di diossina avvenuta a Seveso del 1976, per il sequestro di persona e l’omicidio di Cristina Mazzotti, rapita dalla ‘ndrangheta nel 1975.

È stato consigliere regionale in Lombardia con il Partito Comunista Italiano dal 1970 al 1985, mentre dal 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura per la consiliatura dal 1986 al 1990. Successivamente ha fatto parte dei Democratici di Sinistra ed è stato eletto senatore per tre volte dal 1992 al 2001. Dal 1994 ha guidato per sette anni la commissione Lavoro di Palazzo Madama: da ricordare la grande indagine conoscitiva parlamentare sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del 1997.

Il 16 aprile 2011 - a coronamento di un percorso di grande coerenza civile e politica – fu eletto presidente dell’Anpi, mandato terminato nel 2017, rimanendone però presidente onorario.