La Cgil sarda è contraria al disegno di legge 108 'nuovo piano casa' che stasera la Quarta commissione del Consiglio regionale si appresta a licenziare per consentire l'esame in Aula anche prima di Natale. Il sindacato ha raccolto in un documento inviato alla commissione le sue osservazioni, ma resta convinto che le misure del ddl 108 aprano "varchi a speculazioni edilizie che metterebbero in crisi i Comuni, chiamati a rendere servizi costosissimi per i quali non hanno risorse". La Cgil parla di "di un'aggressione al territorio e al paesaggio, anche attraverso norme dal profilo anticostituzionale".

L'invito rivolto è quello di rimuovere le parti non necessarie alla proroga del Piano casa in vigore e, in caso contrario, a rinviare la riforma del governo del territorio a un'ampia discussione partecipata. "Sebbene dichiari di voler favorire il risparmio e la riqualificazione edilizia", sintetizza il segretario generale sardo, Michele Carrus, "la filosofia del ddl si basa sul classico binomio che associa mattone e sviluppo e sull'assunto mentitore che l'incremento indiscriminato delle volumetrie avvantaggerebbe la filiera turistica. Ma tutto questo è smentito dai fatti".