PHOTO
La Filt Cgil del Friuli Venezia Giulia chiede al “governo nazionale e a quello regionale di applicare le leggi e di dimostrare la piena trasparenza” sul transito di armi nei porti regionali, sostenendo di essere “pronta alla mobilitazione generale, anche con tutte le forze rappresentative del mondo del lavoro e della società civile, per fermare ogni atto lesivo della coscienza dei cittadini, dell’obbligo del rispetto delle norme e dell’onore di un Paese come il nostro che ripudia la guerra come risoluzione dei conflitti tra popoli e Stati”.
In occasione dell'arrivo nel porto di Trieste della Msc Melani III da Ashdod (Israele), il segretario del Dipartimento porti Filt Cgil Fvg Stefano Mauro e il segretario generale Filt Cgil Fvg Saša Čulev, ricordano “il diritto individuale di obiezione di coscienza come sancito dal pronunciamento della Corte costituzionale” e il diritto dei cittadini di “sapere se e in quale misura sono diretti o indiretti complici di atti contrari alla loro coscienza”.
Mauro e Culev chiedono “alla giunta regionale e a ogni componente del Consiglio regionale di intervenire presso le sedi opportune con la pretesa di avere la massima trasparenza sui traffici di armi che transitano in questa regione”.