Dovevano essere 100 e invece se ne contano già 180: sono gli ospedali davanti ai quali giovedì 2 ottobre alle 21 si accenderanno luci per illuminare la notte di Gaza, per ricordare gli oltre 1.670 operatori sanitari palestinesi assassinati dai raid di Israele.

Il flash mob contro il genocidio palestinese a Gaza è promosso dal personale sanitario delle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza. Sono le reti che hanno promosso la giornata del digiuno per Gaza lo scorso 28 agosto, iniziativa talmente partecipata da andare oltre le più rosee previsioni.

“Giovedì sera – spiega il comitato promotore - accenderemo insieme, in tutta Italia, torce, lampade, lumini, candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare gli oltre 60mila palestinesi uccisi in questi ultimi due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1.677 sanitari i cui nomi ricorderemo durante il flash mob, in una lettura a staffetta tra le regioni”.

Non poteva che essere così: la Fp Cgil continua a sostenere e promuovere la mobilitazione per Gaza, contro l’invasione militare da parte dell’esercito israeliano e supporta ogni iniziativa per il cessate il fuoco, a difesa della dignità umana e della popolazione civile, anche quella di giovedì 2 ottobre.

Affermano Giordana Pallone e Michele Vannini della segreteria nazionale della Fp: “Tante sono le iniziative che si stanno organizzando nelle città, per questa giornata, davanti alle strutture sanitarie: per ricordare le migliaia di operatori sanitari uccisi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania mentre svolgevano il loro lavoro in condizioni estreme, per ricordare che c’è un’intera popolazione cui è negato il libero e sicuro accesso ad ogni assistenza sanitaria, per ricordare che gli ospedali e le ambulanze sono luoghi di cura e salvezza, non zone di guerra e bersagli. Saremo con gli operatori sanitari, in tutta Italia, per chiedere che tutto questo finisca subito”.

Come fu lo scorso 28 agosto anche in questa occasione si prevede una grande partecipazione all’iniziativa: Lombardia, Toscana, Sardegna, Puglia, Lazio e Emilia Romagna sono le regioni che contano il numero di adesioni più alto. “Prevediamo una partecipazione con numeri record. Le adesioni stanno crescendo di ora in ora”. Fanno sapere dal comitato promotore. “Sono state attivate ben 15 chat regionali con migliaia di iscritti, attraverso cui stiamo coordinando l’organizzazione del più grande e diffuso flash mob che sia mai stato realizzato in Italia da quando è iniziato l’attacco israeliano a Gaza. Una mobilitazione dal basso, amplissima e diffusa su tutto il territorio nazionale che è la dimostrazione di come nel mondo della sanità, e in tutto il Paese, l’indignazione contro il genocidio palestinese sia forte e dilagante, un’onda che monta ogni giorno. Stiamo protestando da mesi e non ci fermeremo fino a che le istituzioni non agiranno concretamente a tutti i livelli. Come sanitari e sanitarie non possiamo rimanere a guardare mentre si compie un genocidio, è nostro dovere mobilitarci”.

Nelle piazze, davanti agli ospedali o sulle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla gli uomini e le donne di questo Paese, in gran parte sono ormai in mobilitazione permanente non solo per manifestare il proprio dissenso rispetto a ciò che accade in Medio Oriente – e già questo sarebbe sufficiente, non si può rimanere indifferenti e inermi rispetto al genocidio – ma anche per inviare richieste precise al balbettante Governo italiano.

“Chiediamo che il Governo, le Regioni, le nostre Aziende sanitarie ed i Comuni - sottolineano le due reti promotrici - agiscano subito, che adottino atti ed impegni formali contro il genocidio del popolo palestinese. Chiediamo che sia avviato il boicottaggio immediato dell’azienda farmaceutica israeliana Teva: un’azienda che non solo è complice del governo israeliano nelle politiche di occupazione e apartheid, da cui trae profitti, ma è anche attivamente coinvolta nel genocidio. Tutti devono fare la loro parte, anche e soprattutto il Governo italiano che deve fare pressione su Israele e interrompere accordi e forniture militari. Questo è il senso della nostra mobilitazione. Ci uniamo a tutti i movimenti che in Italia e in tutta Europa chiedono di fermare il genocidio, a partire dalla Global Sumud Flottilla la cui iniziativa umanitaria e politica seguiamo e sosteniamo con forza e ammirazione. Giovedì sera davanti ai nostri ospedali alzeremo all'unisono le nostre voci, ci uniremo da terra alla Flotilla in mare e renderemo omaggio, leggendo tutti i loro nomi, agli oltre 1.677 colleghi e colleghe uccise mentre assistevano e curavano la popolazione di Gaza”.

E l’impegno del sindacato prosegue anche oltre l’appuntamento del 2 ottobre. Aggiungono infatti Pallone e Vannini: “La Fp Cgil continua a sostenere e promuovere la mobilitazione per Gaza, a partire dal sostegno alla Global Sumud Flotilla, contro l’invasione militare da parte dell’esercito Israeliano e supporta ogni iniziativa per il cessate il fuoco, a difesa della dignità umana e della popolazione civile, per il ripristino del diritto internazionale”.

Per scoprire quali ospedali della propria regione hanno aderito all’iniziativa, davanti a quali nosocomi recarsi per partecipare basta andare sul sito www.digiunogaza.it