Il programma nucleare iraniano nel mirino dell’attacco missilistico di Israele, iniziato la scorsa notte e che ha colpito la leadership militare e l'arsenale missilistico di Teheran. Proprio oggi sono usciti i numeri sulla spesa militare nucleare nel mondo e ci dicono che Israele ha speso negli ultimi 5 anni 5,3 mila miliardi di dollari, con un incremento nel 2024 del 2% sull’anno prima: spese motivate in gran parte con la difesa dalla minaccia iraniana.

Negli scorsi giorni l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha divulgato la notizia secondo la quale Teheran sta arricchendo l’uranio a un livello superiore a quello dichiarato, e quindi sarebbe a un passo dalla costruzione di ordigni nucleari. Questo ha spinto Tel Aviv a dichiarare che gli attacchi sono stati decisi per il timore che lo storico nemico usi l’atomica per distruggere Israele, suo obiettivo da tempo dichiarato.   

Durante gli attacchi, che stanno continuando da ore, sarebbero stati colpiti i siti nucleari iraniani, provocando la morte di alcuni scienziati e del capo delle forze armate. L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran, ha dichiarato che gli israeliani subiranno una dura punizione e Israele, dal canto suo, si è premurata di far sapere che quello in corso non è un attacco ma una vera e propria guerra. 

Una pesante preoccupazione si è quindi diffusa a livello internazionale per il complicarsi ulteriore del quadro mediorientale e delle diverse alleanze, senza contare poi che i mercati finanziari sono in discesa e il prezzo di gas e petrolio in veloce salita. Il presidente americano, Donald Trump, stretto alleato dell’israeliano Netanyahu, ha confermato di essere stato informato delle intenzioni di Tel Aviv, che in realtà aveva già reso noto a maggio i suoi propositi bellicisti.

Nel contempo Trump in questi giorni stava portando avanti le trattative con l’Iran per la "concessione” del possesso di armi nucleari, motivo per il quale l’inquilino della Casa Bianca, subito dopo gli attacchi, ha intimato a Teheran la firma degli accordi. 

È il tema delle armi nucleari quindi a essere preponderante e non abbiamo da stupirci, anche alla luce dei dati del già citato Rapporto di Ican Hidden Costs: Nuclear Weapons Spending in 2024: lo scorso anno i nove Stati dotati di armi nucleari hanno speso più di 100 miliardi di dollari per i loro arsenali con un aumento di circa l’11% rispetto all’anno precedente. Come si legge sul sito della Rete pace e disarmo: 3.169 dollari al secondo, 274 milioni di dollari al giorno e ben 1,9 miliardi di dollari per ciascuna settimana dell’anno.