Il comportamento equivoco del presidente statunitense, Donald Trump, nei confronti di quello russo, Vladimir Putin, che minaccia una guerra tra Mosca e la Nato, e il ruolo nelle trattative sul cessate il fuoco a Gaza tra il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, e Hamas ci fanno presumere che l’inquilino della Casa Bianca stia giocando sulla pelle delle popolazioni in guerra per conquistare il Nobel della pace e tutelare i personali interessi economici.
Questo e non solo nell’analisi della giornalista Alessia De Luca, esperta dell’Ispi per le politiche statunitensi e il Medio Oriente. “La politica estera di Trump è fatta di continui cambi di direzione – dice De Luca -. L'unico risultato che mi pare abbia raggiunto in questo momento è un aver rilegittimato in qualche modo il ruolo della della Russia sul sullo scacchiere internazionale. In Medio Oriente si trova a dover gestire il rapporto con un alleato privilegiato come Israele, ma anche a tranquillizzare gli alleati del Golfo e così anche in Ucraina. Il rischio però, per quest’ultima, è che se Trump non vede un suo diretto interesse, si sfila, che è esattamente quello che sta cercando di fare”.