L’imporsi da Est di uno schema mondiale alternativo a quello regnato per decenni nel contesto delle guerre in corso e le nuove relazioni internazionali: questo il tema dell’intervista a Francesco Strazzari, docente di Relazioni internazionali presso la Scuola universitaria superiore Sant'Anna di Pisa, intervenuto al tavolo dell’Altra Cernobbio “Le cause della guerra e del riarmo” lo scorso 5 settembre. 

Partendo dal 25° vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai di settembre, dove abbiamo visto insieme i capi di Stato di Cina, Russia, India, Pakistan, Iran e altri 22 Paesi non occidentali, e dalle immagini della parata di Pechino, Strazzari analizza il peso crescente dei Paesi asiatici ed euroasiatici politicamente ed economicamente. 

Nel quadro dei nuovi schemi il docente iscrive anche gli attuali scenari bellici: “È importante comunicare apertamente che stanno preparando la guerra”, afferma, ricordando quanto sia “sproporzionata la crescita dell'industria bellica, che sta dietro il restringersi dello spazio della democrazia, ormai in fase recessiva”.

Conclude lo studioso: “Per questo ha un peso schierarsi per la democrazia, la trasparenza dei budget di difesa, una discussione dei modelli di difesa, per un giornalismo indipendente, per le istituzioni sane, forti, integre. Tutto questo fa parte di un arsenale di cui c'è bisogno e che spesso viene messo a tacere nel nome delle supreme esigenze di tenere la nazione pronta allo sforzo bellico”.