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Prosegue senza sosta la raccolta fondi straordinaria promossa dalla Cgil per sostenere la popolazione civile della Striscia di Gaza. Dopo l’invio di un primo carico umanitario e l’avvio della seconda operazione, il sindacato conferma il proprio impegno concreto sul fronte della solidarietà internazionale, insieme all’Associazione delle ong italiane (Aoi) e alla ong Cooperazione internazionale Sud Sud (Ciss) di Palermo.
Conclusa la prima fase della seconda missione
Si è recentemente conclusa la prima azione della seconda operazione umanitaria, con la distribuzione di razioni settimanali di verdure fresche a 266 famiglie nel campo profughi Al Amal Al Taawony, situato nel territorio di Gaza City. Patate, cipolle, cetrioli, zucchine, pomodori, melanzane, cavolo e spezie sono stati consegnati direttamente alle famiglie sfollate, grazie al coordinamento con la General Union of Cooperatives.
Un aspetto essenziale di questa iniziativa è l’origine dei prodotti distribuiti: provengono da associazioni locali gestite da donne palestinesi. In un contesto segnato da guerra, fame e sfollamenti forzati, queste donne continuano a lavorare nei campi e a garantire servizi fondamentali alla comunità. Un gesto di resistenza attiva che la Cgil, insieme ai suoi partner, ha scelto di sostenere con forza, valorizzando il protagonismo femminile nella tenuta sociale ed economica del territorio.
Gli aiuti arrivati via nave
La seconda missione si è potuta realizzare anche grazie all’esperienza della prima spedizione via nave, che ha permesso di far arrivare nella Striscia di Gaza due container carichi di beni essenziali. Partiti dal porto di Genova e giunti a Port Said, in Egitto, il 9 luglio 2024, i container contenevano 51 bancali di generi alimentari, forniture mediche e materiali raccolti grazie alla mobilitazione delle categorie e delle strutture territoriali della Cgil. Dopo mesi di difficoltà logistiche, gli aiuti sono stati consegnati a settembre 2024 alle organizzazioni umanitarie locali.
Una solidarietà che si rinnova
Alla luce del successo della prima spedizione e del peggioramento continuo della crisi umanitaria, la Cgil ha rilanciato la raccolta fondi per sostenere una seconda fase dell’intervento. Oltre alla distribuzione di ortaggi freschi, sono in preparazione pasti caldi da consegnare nei punti raccolta attivi nei campi profughi. L’organizzazione sarà curata dalle ong palestinesi partner del progetto e dal sindacato locale, per garantire un’assistenza capillare e rispettosa delle esigenze della popolazione.
Come contribuire?
È ancora possibile partecipare alla campagna con una donazione al seguente conto corrente:
Intestato a: Cgil – Confederazione generale italiana del lavoro
Iban: IT42S0103003201000002774730
Causale: Aiuti umanitari Gaza
Ogni contributo, anche minimo, può fare la differenza e trasformarsi in cibo, cure, protezione per chi vive sotto assedio.
Un impegno politico e umano
La Cgil continua a chiedere un cessate il fuoco immediato, la fine delle ostilità e il rispetto del diritto internazionale. Ma l’azione del sindacato non si ferma all’appello politico. Con il sostegno alle comunità locali, in particolare alle reti di cooperative femminili, la Cgil ribadisce che la solidarietà non è solo soccorso, ma costruzione di alternative. In un contesto disumano, ogni cesta di ortaggi, ogni pacco consegnato, ogni lavoro salvaguardato è un atto di giustizia e una forma di resistenza.