"Esprimiamo la nostra rabbia per la morte di Masha Amini, ragazza di 22 anni del Kurdistan iraniano, arrestata il 13 settembre scorso e uccisa dalla polizia morale di Teheran con un brutale pestaggio per aver indossato “abiti inappropriati”, ossia perché non vestiva ‘in modo consono’. il velo". Così l'Slc Cgil nazionale in un comunicato.

"Contestualmente, manifestiamo la nostra solidarietà a tutte le donne del Paese che, per condannare il femminicidio, hanno ingaggiato diverse forme di protesta: dalla diffusione di video in cui ciascuna taglia i propri capelli, agli hijab bruciati collettivamente nelle piazze. La loro mobilitazione è iniziata con la proclamazione di uno sciopero generale il 19 settembre, per estendersi dalle città curde del Rojhilat alla Capitale. Il bilancio attuale degli scontri con le guardie del regime è attualmente di 5 morti, 75 persone ferite e circa 500 arrestate", prosegue il sindacato.

“L'Slc sarà sempre al fianco delle donne che portano avanti molteplici pratiche di autodifesa e autodeterminazione, da Oriente a Occidente, che vanno sostenute e implementate con forza, per una società più libera e giusta” – dichiarano Sabina Di Marco e Giulia Guida, segretarie nazionali Slc. “La lotta che in questo momento ha per protagoniste le sorelle iraniane – concludono –, dunque, è anche la nostra lotta".