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Tutto è cominciato lo scorso 4 maggio, quando alla Scala di Milano era in programma un concerto. Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni faceva il suo ingresso nel Palco reale del teatro, una voce urlò “Palestina libera”. Era quella di una maschera del teatro, che ora è stata licenziata, proprio in conseguenza di quell’episodio. Nel provvedimento di licenziamento, firmato dal sovrintendente Fortunato Ortombina, viene sottolineato che la giovane donna avrebbe tradito la fiducia, disobbedendo a ordini di servizio. Dopo l’episodio la giovane donna era stata accompagnata nel foyer del teatro e richiamata. Sembrava fosse finita li. E invece no.
Da parte sua, la Slc Cgil Milano precisa che la persona coinvolta non è iscritta all’organizzazione e ha scelto di rivolgersi ad un’altra sigla sindacale per la propria tutela. “Per questa ragione, non disponiamo di tutti gli elementi necessari a una valutazione completa del caso”, specifica.
“Tuttavia – spiega -, riteniamo che il licenziamento rappresenti un provvedimento del tutto spropositato rispetto ai fatti contestati, e ne chiediamo con forza l’immediata revoca. Crediamo che ogni lavoratrice e ogni lavoratore debba poter esprimere liberamente le proprie opinioni, nel pieno rispetto delle norme vigenti”.
È anche per contrastare decisioni come questa che la Cgil invita tutte e tutti a partecipare al voto referendario dell’8 e 9 giugno: la libertà di pensiero e di parola è un diritto fondamentale, da difendere con ogni mezzo democratico.
Da tempo, continua la nota, “la Cgil ha espresso con chiarezza la propria posizione contro i bombardamenti israeliani su Gaza e per l’invio urgente di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, ormai allo stremo. Il piano del governo Netanyahu va fermato: il governo italiano deve assumere una posizione più ferma e netta nella condanna dei massacri perpetrati ai danni di civili inermi”.
Per ribadire questo messaggio anche in ambito culturale, “come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto unitariamente di poter esporre, in occasione degli spettacoli del 6 e dell’11 giugno, uno striscione con la scritta: ‘Cessate il fuoco, fermate i massacri’. Siamo in attesa di una risposta ufficiale dal sovrintendente del Teatro”, conclude.