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Al Garum, Museo e biblioteca della cucina, in questo inizio di estate è possibile lasciare i bambini gratuitamente, grazie all’impegno di Family Express, Roma03, Sf Events Italy, Trudi, Sevi e Q8, per concedersi un concerto al Circo Massimo. Ed è proprio sulla scelta del verbo “concedere” che dobbiamo interrogarci, quando si parla di family friendly.
Gli spazi per famiglie: un’utopia tutta italiana
Scrivo questo articolo di mattina presto, in un campeggio in Toscana, occupato principalmente da olandesi e, fra olandesi e italiani, esclusivamente da famiglie con bambini. La prima cosa che il mio compagno ed io notiamo, quattro figli in due fra i 9 e i 22 anni, è: bambini liberi, genitori rilassati, anche quando i figli – come è normale a questa età – si schiantano al suolo. O quando mangiano, chiedono le patatine, partecipano alle attività dell’animazione. “Sarà il welfare olandese”, faccio io pensando di far ridere. L’Olanda mi perseguita da quando feci un film per raccontare il precariato e una ragazza, olandese appunto, fece una tesi di laurea sulla nostra tragicomica sceneggiatura per raffrontare situazione lavorativa di giovani italiani e olandesi. Il risultato fu un cristallino “In Olanda non succederebbe mai: i giovani si ribellerebbero”.
Il paese dei figli unici
Italia, Popolo di santi, poeti, navigatori e… figli unici. L’altro dato che ci colpisce è il numero di figli per coppia. Anche il fatto che noi sembriamo i genitori più vecchi del campeggio, non passa inosservato. Il precariato già citato fu la mia grande occasione di maternità: raggiunto a 33 anni suonati l’agognato obiettivo del mio primo contratto a tempo determinato, dopo varie vicissitudini (se vi aggiungo il capitolo “fertilità” non ne usciamo più) a 38 anni divento madre anziana di figlia unica. Mi godo la mia lunghissima “non maternità”: ossia, rimando il rientro tramite contratto a tempo determinato per ben 13 mesi e mi godo questa incredibile creaturina, 8 mesi di disoccupazione e il resto di povertà assoluta.
Mamme, l’imperativo di tornare a lavorare
Sarei dovuta, altrimenti, tornare in ufficio ai 6 mesi di mia figlia. E questo solo perché avevo passato 9 mesi a letto. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’allattamento fino ai 2 anni. Molte mamme tornano in ufficio quando i bambini hanno 4 mesi, ma lo svezzamento dovrebbe avere inizio a 6 mesi. Quanto ai permessi dei papà, sorvoliamo: a passi da formica progrediamo, ma mentre questa formica cresce, mia figlia sta per chiedermi il motorino.
Il family friendly come opportunità sociale, politica e di civiltà
Mentre sui social crescono a dismisura i profili delle famiglie numerose, Hic sunt dracones: oltre ci sono territori inesplorati e mostri mirabili, mentre le madri continuano a essere la categoria lavorativa più bistrattata, i posti nei nidi hanno sostituito la Lotteria Italia, fare figli prima dei 35 è un gesto sconsiderato e continuare ad avere una vita una pretesa assurda.
Andare a un concerto da genitori? Si può
“L’hai voluto? Adesso te lo tieni!” tuona l’accusa. Come se un figlio fosse un capriccio. Ma ecco che, anche in una città folle come Roma, arrivano segni di speranza: io ho cominciato a raccontare cosa fare con bambini nella Capitale con un blog e i social e ne ho fatto il mio lavoro. Ho così potuto conoscere tante realtà che del supporto alle famiglie hanno fatto la loro missione e mestiere. Ho dato vita, assieme a Simone Figini della SF Events Italy e Family Express, a iniziative come la Circus Maximus Kids Area, un’area giochi con tate super professionali e animazione della Dna Eventi che accoglie i bambini durante alcuni dei concerti che si terranno quest’estate al Circo Massimo. Abbiamo voluto che fosse gratuito e abbiamo avuto anche il supporto di sponsor come Trudi, Sevi, Q8 Italia.
Fra le istituzioni, qualcosa si muove
Anche nelle istituzioni qualcosa si muove: con Alessandro Alongi, assessore del XII Municipio di Roma, stiamo mettendo a punto alcune iniziative per rendere più agile la vita delle famiglie. Roma è una città nella quale vivono (a volte sopravvivono) le librerie indipendenti per bambini, fra le realtà che più di tutte supportano le famiglie e offrono ai bambini esperienze e attività di grande qualità. Molte, però, le ho viste chiudere: perché Roma è una città spietata e la quotidianità dei genitori lascia difficilmente il tempo di ragionare e organizzare. E poi ci sono le biblioteche, che fanno letture per bambini e ragazzi, teatri comunali e privati, musei che offrono tanti laboratori per i più piccoli. Cominciano ad esserci in città anche ristoranti e bar con piccole aree gioco, un esempio magnifico è quello di Bucoliche Utopie a Fiumicino, nato anche dalla bravura di alcune educatrici. Un bellissimo bar bistrot con un’area giochi in legno che pare, appunto, di stare in Olanda, e una serie di appuntamenti per tutti, grandi e piccini.
Un posto che è bello per tutti, da 0 a 100 anni
Un posto che è bello per tutti, perché family friendly dovrebbe voler dire questo: divertimento e relax da 0 a 100 anni, come diritto costituzionale. A prescindere dalla salute e dalla distanza da casa dei nonni, unico vero ammortizzatore sociale Io, nel frattempo, porto avanti Roma03 anche grazie agli attestati di stima dei genitori: “Mi hai salvato il matrimonio”, mi ha urlato una volta una madre per strada. Sono scoppiata a ridere, ma chissà che poi non sia vero. Intanto mi faccio un weekend in Olanda: vado a studiare il segreto di queste rilassatissime famiglie. Se non torno, sapete perché.
Silvia Lombardo, autrice, blogger e content creator