Cosa ne è stato dei lavoratori dello spettacolo dal vivo e della cultura? Sulla carta, i teatri e gli spazi affini hanno cominciato a rialzare i sipari dal 15 giugno scorso. Ma nella pratica in pochi, e principalmente tra i big, hanno ripreso a calcare le scene. Molti attori, autori, musicisti, danzatori, tecnici e maestranze sono ancora in attesa di ripartire davvero, oltre che di ricevere i bonus destinati al settore.

L’allarme arriva, nello specifico, dalla Slc Cgil del Veneto, che denuncia la mancata ricezione, da parte di molti lavoratori, dell’indennità mensile di 600 euro. Il sindacato dichiara di aver sollecitato ripetutamente l’Inps, perché velocizzasse le procedure di approvazione e soprattutto di erogazione, in tempi ragionevoli. Ma ad oggi, in Veneto, tanti lavoratori dello spettacolo stanno ancora aspettando. “Se rimarranno senza risposte – dichiara la Slc Cgil in una nota- siamo pronti a una nuova mobilitazione”.

Il 10 luglio scorso, la giunta regionale del Veneto si era impegnata a riconoscere un contributo una tantum di mille euro a tutti coloro che avevano già fatto richiesta del bonus all’Inps. A un mese e mezzo di distanza, però, nessuno ha ancora percepito la somma promessa. Molte domande, inoltre, risultano bloccate, ma i lavoratori che le hanno inviate non ne conoscono le ragioni. Lo stesso vale per il nuovo bonus previsto, a livello nazionale, dal decreto governativo del 14 agosto. Dopo due settimane mancano ancora, come denuncia il sindacato, indicazioni precise sulle modalità della domanda e i criteri di accesso a questa nuova indennità di mille euro.

I professionisti dello spettacolo dal vivo e della cultura sono una delle categorie più penalizzate dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. In molti casi ancora “fermi”, potrebbero rimanere al palo anche nell’autunno del 2020 e non è chiaro quali saranno le ripercussioni effettive sulle stagioni, le tournée, i tour e i festival per il 2021. Proprio in Veneto, ad esempio, la settantasettesima edizione della Mostra di Venezia, ai tempi del Covid, si preannuncia con un red carpet semideserto, che verrà calpestato solo da pochi nomi illustri.  

Per la Slc Cgil del Veneto “è assolutamente doveroso che tutte le istituzioni si adoperino concretamente per rendere meno complicata la situazione dei lavoratori di questo settore, altrimenti sarà inevitabile riprendere con ancora più forza la vertenza che li riguarda”.

Durante il lockdown, nel mondo dello spettacolo dal vivo, duramente colpito, c’è stato un risveglio delle coscienze, che ha portato alla creazione di movimenti di lotta e di aggregazione, a tavoli di lavoro e ad appuntamenti collettivi di protesta. Le rivendicazioni di tutele e diritti da parte di artisti e tecnici hanno aperto la strada a una riflessione sulle problematiche ataviche del settore e sulla necessità di avviare un nuovo corso nello spettacolo dal vivo. In questa lento e confusa fase di ripartenza, tuttavia, il timore legittimo è che non si riesca ad andare fino in fondo, perdendo le conquiste degli ultimi mesi. Prime fra tutte, compattezza e visibilità per i lavoratori del settore. Per paradosso, tra i più invisibili.